Akiko (Italian Edition) by Michela Cavaliere

Akiko (Italian Edition) by Michela Cavaliere

autore:Michela Cavaliere [Cavaliere, Michela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Astro Edizioni
pubblicato: 2017-05-11T22:00:00+00:00


Nei giorni che erano seguiti alla partenza di Akiko, Haru e io non ci eravamo più rivolti la parola e avevamo sempre trovato il modo per evitarci. Regnava una tale tensione tra di noi, talmente palpabile, che anche mia madre si zittì non appena ci vide insieme.

«Cosa sta succedendo qui dentro?», proruppe mio fratello.

«C’era una discussione in corso, Haru, ma ormai è conclusa, vero, madre?», risposi io.

«Non è conclusa affatto!», sbraitò lei irata più che mai. «Io non te lo permetterò, figlio! Non ti ho cresciuto per vederti buttare via tutto quello che hai costruito finora!».

«Cosa butterebbe via Ryuu, madre?».

«Haru, tuo fratello è impazzito! Ha rotto il fidanzamento con la bella Nana per... per quella sgualdrina! La chiama per nome, Akiko, ma è solo poco più di una disgraziata!».

Lo vidi trasalire e il suo sguardo si piantò nel mio, duro e teso a non mollare la presa.

«Vai, madre, parlo io con Ryuu!», disse in tono ferreo.

«Fallo ragionare, faglielo capire che quella sgualdrina non è neppure degna di lui!», sbalordita dalla presa di posizione del figlio maggiore, nostra madre si diresse verso l’uscio di casa, sollevata nell’aver ricevuto un inaspettato sostegno. Ma questo durò poco.

«Ah, madre!», la richiamò Haru, «non chiamarla più sgualdrina!».

Lei divenne livida e io sorrisi, mentre sbatteva la porta alle sue spalle e se ne andava via a leccarsi le ferite.

Rimanemmo soli.

Solo noi, dopo giorni in cui non ci eravamo mai parlati e neanche i nostri sguardi si erano incontrati.

«E così hai mollato la tua fidanzata, eh?».

«Ti interessa?».

«Non proprio. Mi interessa di più l’altra parte del discorso, quella che riguarda Akiko».

«Come ti ho già detto l’altro giorno, non sono affari tuoi, Haru».

«Eccome se sono affari miei, fratellino! Tutto quello che la riguarda sono affari miei».

«Ti basti sapere che ora ci sono io accanto a lei, lei vuole stare con me».

«Te l’ha detto, Ryuu? Ti ha detto con chiarezza che vuole stare con te o è una tua speranza? A me non ha detto nulla e, fino a prova contraria, lei è stata con me. Lei ha amato me, donandomi tutto il suo corpo».

Reagii d’istinto e lo colpii. Un pugno forte e preciso alla mascella che lo fece barcollare.

Rispose allo stesso modo, con un pugno all’altezza dello stomaco che mi fece boccheggiare.

Da lì iniziò.

Non ricordo bene.

Ricordo di aver preso tanti di quei pugni, di esser caduto a terra diverse volte e di essermi rialzato ogni volta gridando: «Lei è mia!», mentre lui rincarava la dose sbraitando: «Lei non godrà mai con te come ha fatto con me, sei un perdente, Ryuu». E io continuavo: «Ma se lei ha scelto me, vuol dire che tu l’hai stancata!», mentre volavano oggetti e mobili. Ricordo di avergli spaccato una sedia sulla schiena, dopo che lui mi aveva caricato, testa bassa, sbattendomi contro la libreria.

«Lei è destinata a stare con me», gli gridavo in faccia, mentre lui riprendeva: «Non ti è mai piaciuta! Perché non torni da quella verginella di Nana, stavate così bene insieme! Akiko è troppo per te, non sapresti tenerla».

A



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