Alibaba (Italian Edition) by Duncan Clark

Alibaba (Italian Edition) by Duncan Clark

autore:Duncan Clark [Clark, Duncan]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788820379995
editore: Hoepli
pubblicato: 2017-04-25T22:00:00+00:00


eBay sbarca in Cina

Nell’autunno del 2001 l’Ad di eBay Meg Whitman andò a Shanghai per incontrare Bo. A marzo 2002 EachNet tornò a sorprendere il mercato con un accordo senza precedenti, annunciando di voler vendere il 33 per cento dell’azienda a eBay per 30 milioni di dollari.

Nonostante le difficoltà di EachNet, eBay era rimasta impressionata da ciò che aveva visto. EachNet aveva oltre tre milioni di utenti registrati, centomila dei quali visitavano il sito ogni giorno. L’azienda si era espansa da Shanghai a Pechino e Guangzhou. Più di metà del suo giro d’affari coinvolgeva un soggetto al di fuori di quelle città. Sul sito erano in vendita più di cinquantamila prodotti, dall’abbigliamento agli immobili, a prezzo fisso o tramite asta. Le transazioni superavano i due milioni di dollari al mese.

EachNet era minuscola rispetto a eBay. Ma la Cina era un mercato cruciale per Whitman, che aveva un disperato bisogno di belle notizie con cui rassicurare gli investitori dopo aver annunciato, appena un mese prima, la perdita del mercato giapponese, conquistato da Yahoo! Japan grazie al finanziamento di SoftBank di Masayoshi Son: un duro colpo per l’ambizione di Whitman di trasformare eBay in «un vero mercato globale». Dai 750 milioni del 2001 eBay puntava a fatturare 3 miliardi di dollari entro il 2005. Il Giappone sarebbe stato un importante passo avanti in quella direzione, con oltre 1,6 miliardi di dollari in transazioni, ma eBay era arrivata tardi in quel mercato,11 solo a febbraio del 2000, cinque mesi dopo Yahoo! Japan. La strategia di eBay era sbagliata fin dall’inizio. In Giappone eBay chiedeva il pagamento di commissioni, a differenza del suo competitor Yahoo! Japan. Le carte di credito erano ancora una rarità in Giappone, ma eBay richiedeva ai clienti di usarle per iscriversi al sito. eBay scelse un amministratore delegato giapponese e un partner locale (NEC) con scarsa esperienza di Internet, mettendosi così sulla buona strada per l’insuccesso. Nell’estate del 2001 aveva conquistato appena il 3 per cento del mercato. Quando uscì dal Giappone, a febbraio 2002, aveva appena 25.000 prodotti in vendita, rispetto ai 3,5 milioni del rivale Yahoo! Japan. Nella terra del Sol Levante il sole era già tramontato sulle ambizioni di eBay, che licenziò tutti i dipendenti.

Cosa fare? eBay riscuoteva più successo in Corea del Sud12 e a Taiwan,13 ma solo la Cina poteva davvero spostare l’ago della bilancia. Nel 2002 gli utenti cinesi di Internet erano ormai 27 milioni, la quinta comunità online più numerosa del mondo.14 Whitman aveva riconosciuto prima di tanti altri nella Silicon Valley l’importanza della Cina: «Con il numero di abitanti e le incredibili trasformazioni in corso, la nostra ipotesi è che la Cina possa diventare uno dei mercati dell’ecommerce più grandi del mondo», dichiarò ai media, ipotizzando per il 2006 un fatturato di 16 miliardi di dollari.

eBay non aveva compreso le esigenze dei clienti giapponesi, ma Whitman era determinata a non ripetere l’esperienza in Cina. Decise di sostenere un soggetto già dominante nel mercato locale: e EachNet era il candidato più papabile. Il



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