Amabilmente condannato a moglie (Italian Edition) by Venturini Alessandro

Amabilmente condannato a moglie (Italian Edition) by Venturini Alessandro

autore:Venturini, Alessandro [Venturini, Alessandro]
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Alessandro Venturini
pubblicato: 2012-06-21T16:00:00+00:00


QUINDICI

La signora Emerenziana aveva aperto gli occhi che era già mattina inoltrata. Si intuiva che dietro le persiane chiuse faceva capoccella un sole da friggerti il disco rigido. I pensieri, dopo un primo istante di patologico impallamento, avevano preso a girare per il verso giusto.

«Sei sveglio, Pieri’?» aveva sussurrato.

Che scassamento ‘sta donna. «Dici Emy.» Meglio se rimaneva impallata.

«Serata strana quella appena trascorsa. Non trovi che sia stata un po’… come dire?, insolita?»

«Sì.»

Tutto qui? Tra prete a sedici valvole, mammiferona con la fregna al vento, vecchia fanciulla scaduta, montagne del paradiso, discorsi a cazzo di cane, gocce di cera premonitrici, gavettone e porno ammucchiata, ci si poteva scrivere un romanzo, e lui se la cavava con uno stitico sì? «Personaggi romanzeschi qui a Ravugliano.» aveva riprovato. «Di questa pasta, a Roma non se ne trovano, devi ammetterlo.»

«Sì.»

Il marpione intignava con la botta di stitichezza. Meglio provare con un lassativo. «Hai visto la signora Fernanda? Che tipo particolare.»

«In effetti, tra lei e il parrocone, non si sa chi è più schizzato.» Evviva, era tornata la normale regolarità.

«Pieri’.»

«Dimmi.»

«Se ti dovessi chiedere… insomma, che idea ti sei fatto di padre Talassio?»

Il sor Giampiero aveva richiuso gli occhi, e aveva cercato di fare mente locale. Che impressione? Boh. Un bacarozzone extra large con una mortadella al posto del mento. Poi una tonaca lisa con i bottoni che chiedevano aiuto. Quindi un addome da gravidanza plurigemellare. Infine il bicchiere. Già, perché qualsiasi cosa facesse, il marpione se lo vedeva sempre e comunque con un bicchiere in mano. Come se per tutta la serata non avesse fatto altro. «Non so se sia bella l’impressione, Emy,» aveva risposto, «ma tornando con la mente a quello là, a quel suo essere un’immagine in contrasto con l’abito, tutta questa negatività insomma, è sovrastata continuamente da un flash. Posso rigirare la frittata come voglio, ma riciccia sempre un quadretto.»

«Sentiamo.»

«’Sto prete lo vedo sempre e solo col bicchiere in mano.»

«Caspita, Pieri’! Adesso che mi ci fai ripensare… è vero!»

«Lo vedo impegnato... sì, impegnato in quella che si potrebbe definire un’interminabile alcolica poppata.»

«La butti sullo spiritoso.» aveva commentato la donna. «Molto più prosaicamente, io lo vedo fare lo stronzo a cinque marce con la signora Fernanda.»

La signora Fernanda. Puttana ladra, se n’era dimenticato. Alle undici i due avevano appuntamento in chiesa per la confessione. E lui non voleva assolutamente mancare, anche perché sapeva bene che si trattava di un pretesto per intavolare ben altro.

«Devo andare.» aveva detto mettendosi improvvisamente ritto sul letto. «Mi è tornato in mente proprio parlando. Ho appuntamento in paese con un tale che vorrebbe dei consigli su un terreno. Una disputa di confini, credo.»

«Cosa lunga?»

«Ma no! Il tempo di un caffè, di un aperitivo. Sarò di ritorno per il pranzo.» E si era alzato, lasciando la moglie a poltrire ancora un po’.

Poco dopo era uscito dal cancello della villetta e aveva percorso la provinciale. Aveva dato un’occhiata all’orologio. Le dieci e un quarto. Aveva tutto il tempo per entrare in chiesa, nascondersi da qualche parte, e ascoltare gli accordi che i due assatanati avrebbero preso per coronare la loro voglia di pubica socializzazione.



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