Amanti (Italian Edition) by T.M. Smith

autore:T.M. Smith [Smith, T.M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: leggenditaly.com
editore: leggenditaly.com
pubblicato: 2019-09-29T22:00:00+00:00

Stringendo forte il volante, Rand si chiuse in un silenzio furioso. Bruce Pearson era un cazzo di malato. Non era stato abbastanza per lui tormentare ragazzini innocenti, giovani e ingenui. No, aveva dovuto umiliarli mentre immortalava il loro dolore e la loro sofferenza. Qualcosa dentro di lui si era incrinato quando aveva visto l’immagine di Shannon, il corpo una mappa stradale della violenza subìta. Il dover passare quelle foto a Rory e osservare la luce nei suoi occhi attenuarsi, aveva fatto sanguinare quella crepa dentro di lui. Più di ogni altra cosa, voleva portare Pearson in un posto oscuro e remoto e prendersi il suo tempo per torturarlo fino a che il suo viso non fosse assomigliato a quello di Junior e il suo corpo una collezione di lividi e sfregi. Ma quello lo avrebbe reso un mostro, un pezzo di merda che non era migliore dell’uomo che stavo per mettere dentro.

Rientrati alla stazione di polizia, trovarono Connie alla macchinetta del caffè che riempiva una tazza di carta con una poltiglia densa da veri uomini. «Beh, hai imparato qualcosa di più mentre facevi la baby-sitter?» chiese Rory, versando altre due tazze e offrendogliene una. Guardò con gli occhi socchiusi il liquido scuro e lo rifiutò. Sentiva l’odore amaro a due metri di distanza; per nessun motivo avrebbe bevuto quello schifo.

«Non proprio. Purtroppo è un pezzo di merda arrogante, ma è anche intelligente e non si lascia innervosire facilmente.» La donna gemette, stiracchiandosi. «Voi ragazzi, avete trovato qualcosa di utile nel suo appartamento?»

«Sì, puoi dirlo forte.» Rand sorrise compiaciuto, dando un colpetto sulla scatola che teneva in mano.

«Scusi, detective, c’è un tizio che sta chiedendo di Bruce Pearson.» L’agente di turno indicò un uomo nell’area d’attesa. Era alto e grosso, con i capelli neri e gli occhi marrone scuro a mandorla. Ah sì, lo scagnozzo di Pearson, Tuan Nguyen.

«Digli di sedersi e mettersi comodo. Ci vorrà un po’.» Lottò contro l’impulso di avvicinarsi all’uomo, afferrarlo per i capelli e trascinarlo sul pavimento. Per fargli la stessa cosa che lui aveva fatto a Shannon. La sua sola presenza era inquietante, la larghezza delle spalle e l’espressione violenta nei suoi occhi lo irritavano parecchio.

«Va bene.» Rory si scolò la tazza prima di gettarla nella spazzatura. «Procediamo.»

I tre andarono nella stanza dall’altra parte dello specchio, in modo che potessero mettere al corrente Connie del contenuto della scatola. Rand iniziò a organizzare singolarmente le foto, posizionando le immagini felici sopra. Aveva un’idea di come avrebbero potuto far innervosire Pearson. Una volta che le ebbe sistemate nell’ordine che voleva, prese una cartellina, passando a Rory la scatola vuota. «Voglio che tu entri lì, chiuda la porta, vada al tavolo e appoggi la scatola. Poi vieni qui e rimani nell’angolo vicino allo specchio. Non aprire la scatola e non dirgli una parola.» Di solito l’agente litigava con lui su ogni dannata cosa, e si aspettò che andasse così anche questa volta. Invece, annuì semplicemente e seguì le istruzioni alla lettera. Lui e Connie guardarono attraverso il vetro mentre Rory entrava nella stanza, chiudendo la porta con un calcio dietro di sé.

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