Ambrose David - 1993 - L'uomo che credeva di essere se stesso by Ambrose David

Ambrose David - 1993 - L'uomo che credeva di essere se stesso by Ambrose David

autore:Ambrose David
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, Suspense, Fiction
ISBN: 9788882372583
editore: Meridiano Zero
pubblicato: 2012-01-14T23:00:00+00:00


6

— Con questo gioiellino lei potrà captare ogni parola in una stanza di duecento metri quadrati. — L'uomo aveva un viso largo e molle, completamente senza carattere, ma che, come per spirito di compensazione, aveva una maschera permanente di ostilità rivolta al mondo intero. Gli occhi spuntavano dalle pieghe di carne, pronti all'offesa e all'insulto. Proiettava intorno l'impressione che fosse un privilegio riuscire a stargli vicino senza venire assaliti, e che non conveniva affatto fare i furbi con lui.

Richard non ne aveva la minima intenzione. Prese il piccolo microfono dalle grosse dita dell'uomo e lo esaminò. Era appena più largo di una puntina da disegno.

— Basta che lei collochi il radiotrasmettitore entro cinquanta metri dal microfono e potrà ascoltare anche a dieci, quindici chilometri di distanza.

— Non voglio ascoltare direttamente, — spiegò Richard, — voglio solo registrare quello che dice la gente nei dintorni.

— Attivazione vocale, nessun problema. Si schiaccia qui, — premette un interruttore, — e può collegare direttamente il registratore a questa presa del trasmettitore, oppure trasmettere e registrare dal suo ricevitore.

Richard preferì il sistema più semplice di registrazione diretta. Pensò che avrebbe potuto usare un'auto parcheggiata vicino al motel, o affittare una stanza come base permanente, e installarci il registratore. Era sicuro che collocare il microfono nella camera 9 sarebbe stato un gioco da ragazzi.

Al grassone piacevano le persone che pagavano in contanti, come Richard. — Qualunque cosa le serva, microfoni direzionali, telecamere nascoste, al giorno d'oggi fanno delle cose con le fibre ottiche…

— Va bene così, per il momento, — disse Richard prendendo la borsa di plastica contenente i suoi acquisti. — Se avrò bisogno di qualcos'altro tornerò.

— Signore… — Richard si fermò sulla porta. Il grassone lo stava guardando con un'aria impacciata, come se volesse dirgli, da uomo a uomo, che ogni tipo di problema si sarebbe potuto risolvere con l'aiuto della sua ditta. — Le serve un'arma? Ne abbiamo di eccezionali.

Richard diede un'occhiata alla parte del negozio dove erano esposti, bene in mostra, fucili, doppiette e pistole di ogni tipo. Lo sentii tentato, ma represse l'impulso. — Ne ho già una, — disse uscendo dalla porta. Era una bugia, ma ero contento che l'avesse detta. Mi dispiaceva solo di non essere riuscito a dissuaderlo dall'idea di spiare Anne e Harold al motel. Nessuno, gli avevo detto, sente parlare bene di sé in terza persona.

— Non mi interessa quello che dicono di me, — mi aveva risposto. — Voglio sentire che cosa si dicono tra loro, voglio sapere se hai ragione quando dici che non è una cosa seria.

— E se invece lo fosse? — indagai, senza alcuna intenzione di rimangiarmi quello avevo detto, ma ammettendo la possibilità di un errore di valutazione.

— Se lo è… be', allora ci penserò. E voglio dire che ci penserò io, senza aiuto da parte tua. Quindi non ti immischiare!

Questo fu tutto quello che riuscii a tirargli fuori. Aveva imparato con una velocità sorprendente a proteggere i suoi pensieri da me. Riuscivo ancora a leggergli la mente, sapevo le



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