American Gods by Gaiman Neil

American Gods by Gaiman Neil

autore:Gaiman Neil [stevenlob]
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 2010-01-21T03:00:00+00:00


11

Tre uomini possono tenere un segreto, se due di loro sono morti.

BEN FRANKLIN, Poor Richard's Almanack

Passarono tre giornate molto fredde. Il termometro non salì mai sopra i meno venti nemmeno a mezzogiorno. Shadow si chiedeva in quanti sopravvivessero a un tempo simile prima dell'elettricità, prima delle maschere e della biancheria di materiale termico, prima dei viaggi facili. Era nel negozio di video, canne da pesca ed esche, e Hinzelmann gli stava mostrando le mosche fatte a mano per la pesca alla trota. Erano più interessanti di quel che aveva immaginato: colorate imitazioni della realtà, costruite con piume e filo, ciascuna con un amo celato all'interno. Lo domandò a Hinzelmann.

«Vuoi sapere la verità?»

«La verità».

«Be'» disse il vecchio, «a volte non sopravvivevano all'inverno, e morivano. Camini malfunzionanti, stufe con una cattiva ventilazione ed escur-sioni termiche ne uccidevano almeno quanti ne uccideva il freddo. Erano tempi duri e la gente passava l'estate e l'autunno ad ammucchiare provviste e scorte di legna. La cosa peggiore era la follia. L'ho sentito alla radio, dicevano che è una cosa legata alla mancanza di luce, perché in inverno non ce n'è abbastanza. Mio padre diceva che la gente dava fuori di matto, la chiamavano pazzia invernale. A Lakeside non è mai stato grave, ma alcune città qui intorno se la sono vista brutta. Quand'ero bambino era ancora comune un modo di dire: se la domestica non ha cercato di ucciderti entro febbraio, significa che non ha spina dorsale.

«I libri di storie valevano oro; qualsiasi cosa da leggere era considerata un tesoro, prima che ci fosse una biblioteca pubblica. Quando mio nonno ricevette un libro da suo fratello in Baviera, tutti i tedeschi si incontrarono nel municipio per sentirglielo leggere, e i finnici e gli irlandesi e tutti gli altri si facevano poi raccontare le storie dai tedeschi.

«A trenta chilometri da qui, a Jibway, trovarono una donna completamente nuda che camminava con un bambino morto al seno, e non permise a nessuno di prenderglielo.» Scosse la testa con aria meditativa e chiuse l'armadietto delle esche con un clic. «Brutta storia. Vuoi una tessera per il noleggio delle videocassette? Prima o poi apriranno un Blockbuster e noi chiuderemo. Per il momento abbiamo ancora una bella scelta di titoli.»

A Shadow tornò in mente che Hinzelmann non aveva né televisore né

videoregistratore. Gli piaceva la sua compagnia: le reminiscenze, le storie, il sorriso da folletto. Le cose si sarebbero messe in modo strano però se Shadow avesse ammesso di sentirsi a disagio in presenza di un televisore da quando qualcuno aveva iniziato a parlargli dallo schermo. Hinzelmann rovistò in un cassetto e ne estrasse una scatola di latta, sembrava una vecchia scatola natalizia, di quelle che contengono cioccolatini o biscotti: un Babbo Natale screziato con un vassoio pieno di bottiglie di Coca-Cola sorrideva dal coperchio. Hinzelmann lo aprì mettendo in mostra un quaderno e blocchetti di biglietti bianchi e disse: «Quanti ne vuoi?».

«Quanti di cosa?»

«Biglietti della bagnarola. Oggi la mettiamo sul lago, perciò è cominciata la vendita dei biglietti. Ogni biglietto costa cinque dollari, se ne prendi dieci spendi quaranta, venti costano settantacinque.



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