Amicizie pericolose (eLit) by Tess Gerritsen

Amicizie pericolose (eLit) by Tess Gerritsen

autore:Tess Gerritsen [Gerritsen, Tess]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Suspense, Thrillers, General
ISBN: 9788858955321
Google: efg4DAAAQBAJ
editore: Harper Collins Italia
pubblicato: 2016-05-30T22:00:00+00:00


7

In silenzio, osservarono la scrivania saccheggiata, i documenti gettati a terra, poi Chase si riebbe dalla sorpresa e si diresse verso l'altra stanza.

Seguendolo, Miranda si ritrovò nella cucina, dove nulla sembrava essere stato toccato, come del resto nelle due camere da letto del primo piano.

«Che sta succedendo, Chase?» chiese con la voce carica di tensione.

«Darei qualunque cosa per saperlo» borbottò lui, guardandosi attorno con una smorfia di frustrazione sulle labbra. «È assurdo. Hanno lasciato i quadri sulle pareti, i soprammobili d'argento...»

«Non manca niente?»

«Gli oggetti di valore sono tutti qui.» Lui si avvicinò a un comò e aprì il primo cassetto, ispezionando rapidamente il suo contenuto. Poi aprì il secondo e si fermò. Lentamente, tirò fuori un paio di mutandine da donna, poco più di due triangolini di pizzo nero uniti da strisce di seta. C'era anche il reggiseno coordinato, altrettanto esiguo, altrettanto seduttivo.

Si girò verso Miranda, un'espressione indecifrabile sul volto. «Roba sua?»

«Gliel'ho detto, non sono mai stata qui. Saranno di Evelyn. Mi sembra la spiegazione più ovvia.»

Lui scosse la testa. «Non credo proprio.»

«Come fa a saperlo?»

«Lei non viene mai qui. Odia la vita di campagna, o almeno è questo che sostiene.»

«Be', non sono miei. Io non ho niente di così... niente di quel genere.»

«Ce ne sono altri. Guardi se riconosce qualcosa.»

Lei lo raggiunse e recuperò un reggiseno verde. «Be', questo non è mio. Si vede lontano un miglio.»

«Perché?»

«È una quarta misura e io...» Lei si schiarì la voce. «Non sono così grossa.»

«Oh!»

Lei si girò, tirandosi indietro prima che lui avesse modo di verificare. Anche se probabilmente lo aveva già fatto. Aveva gli occhi, no?

E vede troppe cose, pensò, spostandosi davanti alla finestra mentre lottava contro la strana sensazione di vuoto che le aveva attanagliato lo stomaco. Fuori, la luce del giorno morente aveva steso una pennellata dorata sul paesaggio. Un lungo tramonto estivo. Fra poco, sul campo, avrebbero fatto la loro comparsa le lucciole. E il freddo. Anche in quelle calde serate d'agosto, l'umidità che saliva dal mare rinfrescava l'aria. Miranda rabbrividì e si sfregò le braccia.

Lui si mosse senza fare rumore, ma, anche se non sentì nulla, lei seppe che si era avvicinato.

In effetti, Chase era vicino, così tanto da poter sentire il profumo dei capelli di lei... pulito, dolce, intossicante. La luce che entrava dalla finestra aveva acceso mille riflessi ramati fra i suoi capelli. Avrebbe voluto far scivolare le dita in quella criniera, affondare il viso nella sua morbidezza. Uno sbaglio, un grande sbaglio. Lui ne fu consapevole ancor prima che accadesse, ma non poté fare nulla per impedirlo.

«Quando ero ragazzo» sussurrò, «mi piaceva pensare che i boschi qui intorno fossero popolati da creature magiche. Elfi e fate che si nascondevano fra gli alberi e nei cespugli. Di notte, vedevo le loro luci spostarsi nell'aria. Naturalmente erano lucciole, ma per gli occhi di un bambino avrebbero potuto essere qualunque cosa: le lanterne degli elfi, i gioielli delle fate. Vorrei...»

«Cosa vorrebbe, Chase?»

Lui sospirò. «Vorrei aver conservato ancora un po' di quel bambino in me. Vorrei averla conosciuta prima. Prima di questo maledetto pasticcio.



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