Anche meno by Stefano Bartezzaghi

Anche meno by Stefano Bartezzaghi

autore:Stefano Bartezzaghi [Bartezzaghi, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori


La gergalità dell’aulico

Ma attenzione a non commettere l’errore di pensare che il gergo sia solo volgare, nel senso di scurrile (come “’sti cazzi”) o nel senso di popolano (come “sgrullare”). Ci sono anche gerghi di alto bordo. Un giorno, per esempio, Nichi Vendola ha detto di desiderare un figlio e la cosa ha fatto notizia perché stava parlando della possibilità di adottare un bambino assieme al proprio compagno, cosa che la legge italiana per il momento consente solo a coppie eterosessuali sposate civilmente. In un’Italia ancora memore dei suoi Family Day, ancora preda di isterismi artificiosi sull’omosessualità, ancora carente nella parità di diritti per tutti, la dichiarazione di Vendola ha fatto notizia, e questo è giusto. Ma che l’abbia annunciata con le esatte parole: “Sento un desiderio di genitorialità” ha interessato meno. E questo è invece un errore.

Perché Vendola non si è limitato a dire “Voglio essere padre”? Perché esiste, ossia resiste e persiste, uno stile di comunicazione politica che istintivamente traduce parole e frasi comuni in una lingua astratta. In sé è un anelito, lodevolissimo, di elevazione: non rinchiudersi nel proprio privato ma sforzarsi di rivederlo in termini più generali. Peccato che quei termini sopravvivano solo in certi settori (per esempio il pedagogismo didattico) ormai famigerati per fumosità e inefficacia, e che quella lingua ci rimandi all’epoca in cui non si parlava di “piedi” ma di “estremità”. Chi dice “genitorialità” dà l’idea di considerare la scena pubblica come un seminario accademico in cui dominare il gergo sapiente è tutto, o quasi. La sinistra radicale, insomma, non pone soltanto il problema delle radici: pone anche quello delle desinenze.

Il desiderio di parlare in modo forbito, che indubbiamente realizza in modo efficace, da una parte porta Nichi Vendola a richiamare lo stile oratorio dei leader della sinistra extraparlamentare post-’68; dall’altra parte lo espone al rischio di ritornare a quel livello di astrazione che è sempre stato lo standard del linguaggio del potere, sin dai tempi del Manzoni (se non si vuole ritornare al De vulgari eloquentia di Dante e al Principe di Machiavelli).

Molti ricordano l’eccezionale saggio in cui Italo Calvino ha denunciato l’“antilingua”. Un signore rilascia una testimonianza ai carabinieri. Dice: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata”. Il brigadiere verbalizza: “Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”. In un casting quale dei due ruoli assegnereste a Nichi Vendola? L’esempio è impressionante, ma per me è ormai ancora più impressionante la data del saggio di Calvino: 1965. Sono cioè passati quasi cinquant’anni.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.