Arde la notte by J. R. Ward

Arde la notte by J. R. Ward

autore:J. R. Ward [Ward, J. R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: urban fantasy
ISBN: 9788817049337
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-08-31T22:00:00+00:00


Udendo quella richiesta, Grier si passò la lingua sulle labbra. Isaac tracciò quel piccolo movimento con gli occhi di un predatore. Ma non si mosse, e lei capì che il futuro era nelle sue mani.

A dimostrazione di che uomo fosse, malgrado la professione che si era ritrovato a esercitare.

Da parte sua, lei non pensava a nulla di professionale. Era confusa, sbalestrata: si sentiva incauta, proprio come la notte prima. Ma stavolta c'era qualcos'altro a spingerla.

Forse era l'ultima occasione per stare con lui. Aveva passato il pomeriggio a domandarsi dove fosse andato, se stesse bene, se l'avrebbe rivisto. Se era ancora vivo. Era un estraneo, ma in qualche modo era diventato molto importante per lei. Forse il momento era sbagliato, però le occasioni non si possono pianificare.

Abbassò il braccio, aprì il pugno. Avrebbe preferito riuscire a controllarsi, perché sarebbe stata la scelta più responsabile. Invece si chinò su di lui e gli posò una mano tra le gambe. Lui fece un ringhio basso e spinse in avanti le anche.

Era duro.

«Stavolta non mi fermerò.»

Lei lo strinse più forte. «Voglio solo stare con te. Una volta sola.»

«Si può fare.»

Si gettarono uno sull'altra, un incontro di labbra, mani, corpi. Nella penombra della cucina Isaac la prese in braccio e la distese a terra fra l'isola e il bancone, poi all'ultimo istante la girò, facendola sdraiare sopra di sé. Le gambe di Grier si allungarono tra le sue, il crinale compatto della sua erezione le premette contro, la sua lingua si impadronì di lei. Travolta in quel bacio disperato, lei sentì il corpo di Isaac ondeggiare sotto il suo, avanti e indietro, i suoi profili poderosi dolorosamente familiari, anche dopo così poco tempo trascorso insieme.

Dio, aveva ancora bisogno di lui.

Con un movimento repentino si sfilò la camicetta. Isaac le si avventò addosso, tirò giù le coppe di pizzo liberando i capezzoli, poi la spinse verso l'alto per leccare, succhiare, mordicchiare. Grier gli aveva affondato le mani tra i capelli e lo teneva stretto; la bocca di lui era umida e calda, le mani la agguantavano per i fianchi e stringevano forte.

«Isaac...» Un gemito strozzato, interrotto da un singulto quando la mano di lui le si infilò tra le gambe e si posò sul sesso.

La massaggiò con un movimento circolare mentre continuava a leccarla, e solo l'impellente bisogno di averlo dentro di sé le diede la concentrazione necessaria per sfilargli i pantaloni. Si tolse i mocassini, puntò un piede sull'orlo dei calzoni e li strattonò verso il basso.

Niente boxer. Niente slip. Nessun ostacolo.

Chiuse le dita intorno al membro turgido, lo accarezzò e lui si mosse con lei, reagendo alle sue spinte per aumentare l'attrito. E il rumore che faceva... Santo cielo, il rumore che faceva: un ringhio ferino, mentre respirava contro il suo petto.

Grier si alzò a sedere, liberando il seno dalle labbra di Isaac, e con un gemito si strappò via i pantaloni da yoga e le mutandine. Poi tornò sopra di lui, sopra la sua erezione, si sedette sul suo corpo, unendoli uno all'altra, tirando verso l'alto la giacca a vento per scoprire altri centimetri di pelle.



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