Arricchirsi è glorioso - Brothers, seconda parte by Yu Hua

autore:Yu Hua
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-07-01783-4
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2009-01-01T00:00:00+00:00

27.

Liuzhen fu messa a soqquadro. Il pezzo grosso Li Testapelata e il governatore Tao Qing, due corpi un’anima, annunciarono di essere intenzionati a radere al suolo la vecchia città per costruire una nuova Liuzhen. Per la gente quei due incarnavano la collusione tra potere amministrativo e potere economico: Tao Qing forniva i documenti ufficiali, Li Testapelata metteva soldi e mezzi. Demolirono tutte le vie, da est a ovest, una dopo l’altra, deturpando la nostra antica città. Per cinque anni esatti Liuzhen fu in mezzo alla polvere da mane a sera. Gli abitanti protestavano in massa perché nei loro polmoni entrava più pulviscolo che ossigeno e intorno al collo si appiccicava uno strato di polvere più spesso di una sciarpa. Quel Li Testapelata era un B-52 per come bombardava a tappeto la nostra bella Liuzhen. I concittadini eruditi erano dilaniati nel profondo, dato che a Liuzhen si era svolto un episodio del Romanzo dei tre regni, un capitolo e mezzo de Lo Scimmiotto era ambientato lì e ben due aneddoti de I briganti avevano avuto come sfondo la nostra città. Ora Li Testapelata stracciava quelle pagine.

Li Testapelata buttò giù la vecchia Liuzhen per edificare la nuova. Infatti, sempre in quei cinque anni, allargarono il corso, e anche i vicoli furono ingranditi, e spuntarono palazzi su palazzi. La polvere sparì dal collo della gente e la percentuale di ossigeno che entrava nei loro polmoni andò aumentando. Però i reclami non si placarono, perché le case di prima, per quanto piccole e vecchie, erano assegnate dallo stato, mentre le case di adesso erano, sì, nuove e spaziose, ma bisognava acquistarle, versando denaro sonante a Li Testapelata. Il proverbio recita che il coniglio non mangia l’erba vicino alla tana, ma Li Testapelata, marcio fino al midollo, si era spazzolato fino all’ultimo filo d’erba, arricchendosi alle spalle dei suoi cari concittadini. La gente di Liuzhen non la finiva di fare rimostranze. Ormai i soldi non erano più soldi, mille yuan non valevano neanche i cento yuan di una volta. I vecchi si lamentavano perché avevano allargato le strade che adesso erano intasate di auto e biciclette e i clacson strombazzavano senza pietà dalla mattina alla sera. Magari, in passato, le vie erano strette, però, se due si mettevano a chiacchierare da un lato all’altro, potevano tirare avanti una giornata; ora, invece, se ci si piazzava ai due lati di una strada, manco ci si sentiva, anzi, bisognava strillare pure se si era vicini. Un tempo c’erano i grandi magazzini e una merceria, punto. Adesso si ritrovavano con sette, otto supermercati e i negozi di abbigliamento spuntavano come funghi dopo la pioggia: su entrambi i lati delle strade c’erano ovunque appesi vestiti sgargianti da uomo e da donna.

La gente della nostra Liuzhen assisteva con gli occhi fuori dalle orbite alla metamorfosi di Li Testapelata in una petroliera da diecimila tonnellate. Cenavi nel ristorante più lussuoso della città e lo aveva aperto lui; andavi nel centro benessere di grido? Opera sua. Chiaro che era di sua proprietà anche il grandioso centro commerciale.

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