Arti marziali cinesi by Unknown

Arti marziali cinesi by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Mediterranee
pubblicato: 2023-01-15T00:00:00+00:00


A questo proposito, Hua Yue scrive ancora: “I barbari hanno sempre usato il cavallo, gli Han (i cinesi) hanno sempre usato la balestra”6. In questo passaggio, scritto verso la fine del periodo Song, Hua vuole riaffermare la basilare differenza nei sistemi di pratica delle due culture, e non per cercare di cambiare una tradizione secolare, ma per prendere le mosse partendo da questa. Nella sua opinione, dato che le cose sono sempre andate in un certo modo, bisognerebbe continuare così. Se, nomadi e cinesi, condividevano l’uso dell’arco, il cavallo come alleato in pace e in guerra e l’uso della balestra erano tratti distintivi di una sola delle due culture. Ecco che la balestra risulta l’unica arma autenticamente cinese, di cui i popoli delle steppe non conoscevano l’utilizzo.

Queste distinzioni identitarie crebbero d’importanza quando i Jurchen Jin scacciarono i Song dal nord della Cina. Disporre di un numero adeguato di cavalcature era stata una problematica centrale per l’esercito cinese, ma le cose peggiorarono ulteriormente ora che questo non controllava più i territori al di sopra del fiume Huai7. Dato che al sud non solo era difficile procurarsi dei cavalli, ma anche mantenerli in salute, la potenza offensiva dei Song venne drasticamente smorzata, mentre per la difesa si poteva fare affidamento sulle forze navali e sulle fortificazioni lungo il fiume. La balestra e le armi da fuoco si rivelarono molto utili nelle battaglie navali e negli assedi che contrassegnarono questa fase del conflitto tra cinesi e popoli delle steppe. Sia i Jurchen che i Mongoli, infatti, ebbero vita dura nel cercare di sfondare le difese dei Song.

Il vantaggio principale della balestra era una maggiore potenza di fuoco e capacità di perforazione. Inoltre, poteva essere ricaricata (la corda tesa di nuovo in posizione di tiro) usando la forza di schiena e gambe anziché di braccia, e la corda rimaneva bloccata fino a che non si premeva il grilletto. I soldati dell’esercito Song venivano giudicati in base al peso di tiraggio che riuscivano a gestire, sia per la balestra che per l’arco. Come accadeva in tempi più antichi, per giudicare la capacità di un soldato si usavano semplici test di forza fisica. L’abilità nell’uso della balestra era asserita tramite il criterio della gittata, più che della precisione, probabilmente perché, con un tale raggio d’azione, era pressocché impossibile mirare al centro di un bersaglio a occhio nudo.

Di contro, la balestra aveva tempi di ricarica molto lunghi. Xu Dong, scrittore del tardo XI secolo, aveva calcolato che l’arma poteva sparare solo una o due volte prima che la cavalleria nemica raggiungesse il tiratore8. Per questo motivo, la balestra poteva essere utilizzata solo se affiancata all’arco e data in mano a formazioni di fanteria compatta, o dall’alto di fortificazioni e navi. Aveva dei tempi di ricarica simili a quelli delle armi da fuoco, forse appena inferiori, e gittata e precisione superiori. Ovviamente, non poteva eguagliarle per capacità di penetrazione, ma nel complesso era considerata più utile.

Fu proprio l’identificazione come arma tipicamente cinese a opera della corte Song, a riaffermare la balestra sul campo di battaglia.



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