Aspettavo solo te by A.I. Cudil

Aspettavo solo te by A.I. Cudil

autore:A.I. Cudil [Cudil, A.I.]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Romance
editore: self publishing


Quando esco dall'ospedale c'è una moto fuori dal pronto soccorso che conosco bene e penso al peggio visto che un’infermiera è vicino a lui. Guardo verso Mirca e la vedo ridere con Stefan.

Un sapore acido mi sale in gola, lei sorride come una scema e si arrotola una ciocca di quei capelli meravigliosi attorno a un dito. Poi mi vede e diventa seria, lui si volta e se prima sorrideva ora si illumina.

È come se i neon del pronto soccorso avessero aumentato intensità. È vestito in modo sportivo con la giacca in pelle, i jeans scuri ed è bellissimo.

Sarà la primavera, mi dico, sarà che non vado a letto con un uomo da quando io e René ci siamo lasciati, ma mi sento ribollire il sangue e, quando mi afferra il viso e mi bacia sulle guance, una fitta di desiderio contrae il mio centro.

«Ciao» dico, schiarendomi la voce.

«Ciao, ero di passaggio e speravo finissi il turno. Facciamo un giro?»

Saluto Mirca che non mi guarda nemmeno, visto che sta sbavando su Stefan, e io rido come un’isterica.

«Sei il cacciatore di infermiere, le rendi incapaci di ragionare, il primario dovrebbe bandirti dal reparto, stai stordendo tutte le sue infermiere.»

«Le dottoresse no?»

Scatto il mento in alto e lo guardo, nei suoi occhi c'è un luccichio malizioso che mi fa arrossire.

«Dove andiamo?»

«Sali a bordo e ti faccio vedere.»

Guardo la moto e sospiro.

«Stef, sono anni che non ci salgo, non so nemmeno...»

«Basta che ti aggrappi a me e segui i miei movimenti, andrò piano.»

Mi passa un casco e lo infilo.

Lui sale e mi tende una mano. Eccomi qui, con il petto schiacciato sulla sua schiena solida e le cosce premute sulle sue. La mia pelle freme e deglutisco mentre mi tengo sui suoi fianchi.

«Mi senti?»

Ho un piccolo sussulto.

«Il casco ha il microfono incorporato, non è una bellezza? Li ho presi il mese scorso.»

«Sì, sono molto utili, così mi dirai dove pensi di portarmi.»

«Sulla collina, c'è un albero in fiore che devi vedere e se non ti porto io non lo vedrai mai, presa come sei da turni doppi e dal badare a Cedric. Non mi avevi avvisato che tra lui e David c'è chimica.»

Mi mordo le labbra, non mi va di parlargli di Cedric, né che si incontri con lui.

«Pensavo di avere le allucinazioni, ma te ne sei accorto? Quando li hai visti?»

Mette in moto e partiamo. Lo stringo più forte e lui si irrigidisce.

«Scusa, ho stretto troppo.»

Resta in silenzio.

«No, è che credo mi piaccia, se mi stringi così forte.»

Accelera e io annaspo, mi manca l’aria.

Non so cosa dire, ho paura di parlare ma mi piace sentire il calore del suo corpo, la velocità che mi infiamma l'animo.

Corriamo senza parlare per un paio di minuti.

«Per caso ho incontrato David e Cedric. Stranamente volevano evitarmi entrambi. David lo capisco, è l’accordo che abbiamo fatto, ma Cedric? È stato strano, sembrava si vergognasse della sua bisessualità. Non è da lui. Ragione per la quale penso che gli interessi tuo cugino.»

«Pensi che Cedric sia cambiato, che potrebbe



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