ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS by Agatha Christie

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS by Agatha Christie

autore:Agatha Christie [Christie, Agatha]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: italiano, no cover, archivio italiano
pubblicato: 2012-02-07T11:20:41+00:00


Parte terza. HERCULE POIROT RIFLETTE.

1. Chi di loro?

Monsieur Bouc e il dottor Constantine stavano parlando quando Poirot entrò nel vagone ristorante. Monsieur Bouc sembrava depresso.

· Le voilà - disse, vedendo Poirot. E mentre l’amico si sedeva aggiunse: - Se risolvete questo caso, mon cher, crederò davvero ai miracoli!

· Questo caso vi preoccupa?

· Certo che mi preoccupa. Mi sembra proprio senza capo né coda.

· Sono d’accordo - disse il medico. Guardò Poirot incuriosito. - A essere sincero - dichiarò - non riesco a immaginare che cosa farete ora.

· No? - disse pensosamente Poirot. Estrasse il portasigarette e si accese una delle sue sigarette sottili. Aveva un’espressione sognante.

· Ecco perché mi interessa questo caso. Ci sono precluse tutte le normali procedure. Le persone che abbiamo interrogato ci hanno detto la verità o hanno mentito? Non abbiamo i mezzi per scoprirlo, a parte quelli che riusciremo a escogitare noi stessi. E’ un esercizio intellettuale, questo.

· E’ tutto molto bello - disse Monsieur Bouc. - Ma che cosa avete su cui esercitarvi?

· Ve l’ho appena detto. Abbiamo la testimonianza dei passeggeri e quella dei nostri occhi.

· Una bella testimonianza, quella dei passeggeri! Non ci hanno detto niente.

Poirot scosse il capo. - Non sono d’accordo con voi, amico mio. La testimonianza dei passeggeri ci ha dato molti spunti interessanti.

· Davvero - ribatté scettico Monsieur Bouc. - Non l’ho notato.

· Perché non avete ascoltato.

· Ebbene, ditemi, che cosa mi è sfuggito?

· Vi farò solo un esempio: la prima deposizione che abbiamo ascoltato, quella del giovane MacQueen. Secondo me ha pronunciato una frase molto significativa.

· Sulle lettere?

· No, non sulle lettere. A quanto posso ricordare, le sue parole sono state: “Viaggiavamo qua e là. Il signor Ratchett voleva vedere il mondo. Non conoscere le lingue lo impacciava. Gli facevo più da accompagnatore turistico che da segretario”. - Spostò lo sguardo dal volto del medico a quello di monsieur Bouc. - Come? Non capite ancora? E’ imperdonabile: perché avete avuto una seconda occasione proprio adesso, quando ha detto: “Siete spacciato se non parlate altro che americano”.

· Volete dire...? - Monsieur Bouc sembrava ancora perplesso.

· Ah, ma volete proprio sentirvelo dire da me. Ebbene, ecco qua!

“Monsieur Ratchett non parlava il francese.”

“Eppure, quando il controllore ha risposto alla sua chiamata, ieri notte, è stata una voce che parlava in francese a dirgli che c’era stato un errore e non c’era bisogno di lui. Per di più, era una frase perfetta quella che è stata usata, non quale avrebbe pronunciato un uomo che conosceva solo poche parole di francese. “Ce n’est rien. Je me suis trompé.”

· E’ vero! - gridò Constantine, eccitato. - Avremmo dovuto notarlo!

Ricordo che avete messo l’accento su quelle parole quando ce le avete ripetute. Adesso capisco la vostra riluttanza a fidarvi della prova dell’orologio rotto. All’una meno ventitré, Ratchett era già morto...

· Ed era il suo assassino a parlare! - concluse solennemente Monsieur Bouc.

Poirot alzò una mano. - Non corriamo troppo. E non presumiamo più di quanto sappiamo in realtà. Possiamo dire tranquillamente, credo, che a quell’ora,



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