Baciata Da un Angelo 03 - Anime gemelle by Elizabeth Chandler

Baciata Da un Angelo 03 - Anime gemelle by Elizabeth Chandler

autore:Elizabeth Chandler [Chandler, Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:28:05+00:00


Capitolo 10

Ivy si mise due grandi orecchini a cerchio, si pulì un po’ di mascara che le era rimasto sotto un occhio, poi fece un passo indietro per guardarsi con calma allo specchio, esaminandosi con sguardo critico.

«Sei molto sexy».

Fissò l’immagine riflessa di Philip e scoppiò a ridere. «Di sicuro non hai imparato quest’espressione da Andrew. E come fai a sapere cosa significa essere molto sexy, in ogni modo?»

«Gliel’ho spiegato io».

Ivy si voltò di scatto. Gregory era comparso sulla porta, e si appoggiava tutto tranquillo allo stipite. Dopo la morte di Eric, la settimana precedente, Ivy aveva avvertito costantemente la presenza di Gregory, che la seguiva ovunque, come un angelo nero.

«E sei davvero sexy», aggiunse, mentre la esaminava piano, lentamente, spostando gli occhi dall’alto in basso, su ogni centimetro del suo corpo.

Forse avrei dovuto scegliere una gonna un po’ meno corta, pensò Ivy, o una maglietta un po’ meno scollata.

Ma era decisa a far vedere a tutti i ragazzi che avrebbero partecipato alla festa di Suzanne che non era una povera depressa pronta a imboccare la stessa strada verso l’autodistruzione che Eric aveva percorso fino in fondo.

Suzanne non aveva annullato la festa, anche se era solo il giorno dopo il funerale. Ivy l’aveva incoraggiata: le aveva detto che sarebbe stata la cosa migliore per tutti – anche i loro compagni di scuola avevano bisogno di stare un po’ assieme, farsi forza a vicenda.

«Sono i colori. Sono quelli che ti rendono sexy», disse Philip a Ivy, ansioso di far capire che sapeva bene di cosa stava parlando.

Ivy guardò Gregory. «Bel lavoro, professore».

Gregory rise. «Ho fatto del mio meglio», disse, poi sollevò le chiavi della macchina e le fece tintinnare.

Ivy prese le sue chiavi e la borsetta.

«Ivy, è una cosa stupida», disse Gregory. «Perché dobbiamo andare nello stesso posto con due macchine?».

Ne avevano già discusso nel corso della cena. «Te l’ho detto, quasi sicuramente me ne andrò prima di te». Prese un regalo impacchettato per Suzanne e spense la lampada sotto lo specchio. «Tu esci con la padrona di casa – tutti se ne andranno prima di te, con ogni probabilità».

Gregory fece un mezzo sorriso e alzò le spalle. «Forse, ma se te ne vuoi andare, ci saranno decine di ragazzi ansiosi di darti uno strappo a casa».

«Perché sei sexy», disse Philip. «Perché…».

«Grazie, Philip».

Gregory fece l’occhiolino al fratello di Ivy. Philip saltò giù dal letto, usando il suo foulard come un paracadute, e schizzò nel bagno che univa la sua camera a quella della sorella.

Gregory era ancora appoggiato alla porta. «Davvero guido così male?», le chiese, allungando una mano per bloccarle l’uscita. «Se non sapessi bene che non è così, penserei che tu abbia paura di venire in macchina con me».

«Non ho paura», disse sicura Ivy.

«Allora forse hai paura di restare sola con me».

«Oh, dai», disse Ivy, avvicinandosi svelta a lui e abbassandogli il braccio. Lo fece girare prendendolo per le spalle e spingendolo via. «Diamoci una mossa o faremo tardi.

Spero che la tua BMW abbia un po’ di benzina».

Gregory le afferrò la mano e la attirò a sé.



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