Batman - Arkham Knight by Marv Wolfman

Batman - Arkham Knight by Marv Wolfman

autore:Marv Wolfman
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852077302
editore: Mondadori


23

A partire dalla caverna successiva, i tunnel erano stranamente vuoti. Batman immaginava di trovare più scagnozzi dello Spaventapasseri all’opera sui carri armati per prepararli a entrare in città e a prendere il controllo di un quartiere dopo l’altro. Ma, pur essendoci i blindati in attesa di entrare in azione, gli uomini non si vedevano da nessuna parte.

“Dev’essere una trappola,” pensò Batman “quindi saltiamola.”

La sala comandi era una piccola stanza isolata dal tunnel principale. Anche quella era deserta, e Barbara non c’era. Però c’era il computer principale ed era già acceso. Batman inserì una chiavetta in un’entrata USB per permettere a Lucius di accedere direttamente ai file e scoprire con il GPS dove si trovava il Cavaliere, dovunque fosse andato.

Controllò lo scanner, e non c’erano ancora tracce di calore nelle vicinanze. Ma era una piccola consolazione: non aveva individuato né carri armati né le squadre che si trovavano a meno di cinquanta metri da lui.

Cercò in giro degli indizi che potessero suggerirgli dove potesse essere una cella di detenzione o gli alloggi del personale, nella speranza che Barbara si trovasse lì. Era sicuro che fosse ancora viva. Se il Cavaliere avesse voluto ucciderla, lo avrebbe fatto nella torre dell’orologio e avrebbe abbandonato il corpo affinché lui e Gordon lo rinvenissero.

No, come lo Spaventapasseri, anche il Cavaliere voleva per prima cosa che lui e il commissario soffrissero. Che capissero di essere impotenti. Era un braccio di ferro bello e buono, e fino a quel momento erano stati i cattivi a mettere in mostra i muscoli.

Ma le cose sarebbero cambiate.

«Tu e Lucius avete avuto una bella pensata, Bruce. Peccato che non avrebbe mai funzionato.»

Batman si girò e vide il Cavaliere di Arkham correre verso di lui. Fece per difendersi, ma l’altro lo attaccò all’improvviso, velocissimo.

Gli tirò un pugno in faccia.

Batman ci mise solo un secondo per riprendersi e schivare il secondo colpo, ma, mentre si chinava, il Cavaliere gli diede una gomitata dietro al collo, nel punto scoperto tra la maschera rinforzata e il mantello. Sapeva benissimo dov’era vulnerabile.

Dalla postura si capiva che era abile a tirare di boxe: teneva il piede sinistro in avanti e il braccio sinistro disteso. Il destro era vicino al corpo. Entrambe le braccia sollevate, i pugni vicino al mento.

Il Cavaliere si fece di nuovo sotto sferrandogli un pugno dal basso sulla mascella.

«Dai, Batman. Perché non ti difendi?» Lo schernì con tono irriverente. «L’ho sempre saputo che avrei potuto farti il culo in qualsiasi momento, ma mi aspettavo un po’ di resistenza da parte tua. Non deludermi!»

Batman alzò un braccio per proteggersi la faccia, e il Cavaliere avanzò: proprio come immaginava. Abbassò la mano davanti a sé e stava per colpire il nemico con un destro in piena faccia, ma, all’ultimo secondo, il Cavaliere si voltò e il pugno gli sfiorò solo una guancia.

«È una posizione di boxe basilare, Bruce. Mi disprezzi così tanto da trattarmi come una specie di dilettante? Se fossi in te mi vergognerei.»

«Chi diavolo sei?» gli chiese Batman.

L’altro scoppiò a ridere. «È irritante, vero? Conosco i tuoi congegni e le tue mosse di combattimento.



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