Beck Andreas - 1994 - La fine dei Templari by Beck Andreas

Beck Andreas - 1994 - La fine dei Templari by Beck Andreas

autore:Beck Andreas [Beck Andreas]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Religion, Monasticism, Christian Church, History, Storia
ISBN: 9788838488511
Google: O815HwAACAAJ
editore: Piemme Bestseller
pubblicato: 2008-01-14T23:00:00+00:00


Capitolo Dodicesimo

AMARA CONCLUSIONE DELLA DIFESA

Gli esiti del 'inchiesta pontificia nella primavera del 1310 erano incoraggianti. Uno dopo l'altro i cavalieri avevano testimoniato il vero. E' bene ripeterlo ancora: ammisero, certo, dinnanzi al 'Inquisizione e dinnanzi ai funzionari del re, la presunta colpa, dell'ordine o propria. Ma erano in carcere, in catene, sottoposti a innumerevoli supplizi.

Ora quel 'incubo terrificante pareva avesse fine. Molti prigionieri ora credettero d'intravedere un raggio di luce penetrare tra le sbarre.

Ma proprio in quei decisivi giorni del marzo 1310 morì il vescovo di Sens. Anche Parigi faceva parte del suo comprensorio. Colui che sarebbe stato prescelto a succedergli avrebbe anche presieduto il sinodo vescovile chiamato a giudicare del e singole persone.

Subito Clemente impedì al capitolo di Sens d'intraprendere la votazione, il che, a prima vista, non parve qualcosa d'eccezionale; simili riserve facevano parte del o stile del a burocrazia del papa. Clemente si riservava le nomine dei vescovi più di quanto avessero mai fatto i suoi predecessori. Solo così poteva approvvigionare di redditizie prebende innumerevoli cugini, amici e favoriti. Ma nel caso di Sens il motivo era un altro: il nuovo arcivescovo poteva convocare dinnanzi al proprio tribunale i templari, e influenzare così l'inchiesta pontificia.

Filippo e i suoi ministri negli ultimi mesi avevano seguito con crescente apprensione gli sviluppi del processo contro l'ordine. Finalmente intravidero una possibilità di vanificare la difesa dei templari. Il nuovo arcivescovo non poteva assolutamente venire dall'ambiente pontificio. Non si dovette scorrere troppo la lista dei favoriti del re: il fratel o del ministro Enguerran de Marigny era vescovo del a vicina Cambrai. Fu dunque costui, Filippo de Marigny, ad essere immediatamente proposto al pontefice come il candidato più atto a ricoprire il vescovado di Sens.

Sul e prime Clemente oppose resistenza. Marigny non poteva assumersi il peso d'una circoscrizione ecclesiastica. Inoltre non si poteva pretendere d'imporre ai religiosi di Parigi un arcivescovo che aveva molti meno anni di servizio di quanti ne avessero loro.

Ma Filippo seppe dissolvere le preoccupazioni del papa. Il futuro avrebbe presto mostrato quanto il vescovo di Cambrai era adatto per il nuovo, alto ufficio. Come sempre, dopo aver fatto inizialmente qualche difficoltà, Clemente finì poi per rassegnarsi, accontentandosi del e sue proteste cartacee.

Marigny alla fine divenne realmente metropolita di Sens. Come diede inizio al suo ufficio lo si constaterà presto dai decreti da lui emanati. Già nel 'aprile l'affare era fatto, la decisiva occupazione del a circoscrizione ecclesiastica ultimata. Il nuovo arcivescovo seppe davvero mostrare l'abilità tanto lodata dal re: si buttò nel 'impresa con ardore giovanile. Ci si avvicinava già al a Pentecoste. Per l'11 maggio convocò un sinodo a Parigi per consultarsi con i suoi col aboratori in merito al processo contro l'ordine; detto esplicitamente, l'argomento erano i testimoni comparsi dinnanzi al tribunale pontificio. Senza dubbio Marigny aveva promesso a suo fratel o e al re di neutralizzare subito i cavalieri ridiventati troppo baldanzosi.

La domenica di Pentecoste, 10 maggio (il lunedì seguente sarebbe cominciato il sinodo) i procuratori richiesero una seduta del a commissione pontificia. Pierre de



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