Berlino capitale by Beda Romano & Sergio Romano

Berlino capitale by Beda Romano & Sergio Romano

autore:Beda, Romano & Sergio, Romano [Beda, Romano & Sergio, Romano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815326409
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2016-09-14T22:00:00+00:00


Parte seconda. Passeggiate berlinesi, di Sergio Romano

I

Da città prussiana a città tedesca

In Germania molte città sono più belle e antiche di Berlino, spesso protagoniste di una storia che risale all’Alto Medioevo ed è fortemente intrecciata a quella delle maggiori nazioni europee. Monaco è una città regale, sede di una famiglia strettamente associata alla dinastia degli Asburgo. Lubecca e Amburgo erano piccole potenze anseatiche quando Berlino era ancora un grosso borgo circondato da paludi e acquitrini. Dresda era la «Venezia del Nord» quando Berlino era soltanto la residenza dei principi elettori del Brandeburgo. Divenne un’importante città europea quando fu promossa a capitale del regno di Prussia, ma nessuna delle sue chiese, anche nei momenti di maggiore sviluppo, ha avuto la maestà e la bellezza delle cattedrali renane.

Quando nel 1937 fu deciso di celebrare la sua nascita, gli storici dovettero spiegare a Hitler che i secoli, dal momento della sua fondazione, erano soltanto sei: molto meno di quelli che pesavano sulle spalle di Parigi e Londra, per non parlare di Roma. Hitler, del resto, non l’amava. Continuò a dirigere il partito da Monaco sino alla vittoria elettorale del gennaio del 1933 e s’installò nella Cancelleria soltanto quando decise che l’avrebbe interamente trasformata, con l’aiuto di Albert Speer, secondo i suoi gusti e le sue ambizioni. Non amavano Berlino, del resto, né Hegel, né Stefan Zweig (per cui era «la culla della follia»), né il pittore espressionista George Grosz («un calderone ribollente»), né, più recentemente, Konrad Adenauer.

Erano sentimenti condivisi da una parte difficilmente calcolabile della società tedesca al momento dell’unificazione. Molti avrebbero preferito che la capitale restasse a Bonn, sulle rive del Reno. Per ragioni estetiche e ambientali? Qualcuno pensava addirittura che la città fosse più slava che tedesca. Non avevano del tutto torto, Berlino ha sempre avuto un’importante comunità russa ed è molto più vicina a Varsavia che a Francoforte. Nella memoria di altri, invece, Berlino era troppo legata a una continua alternanza di eventi drammatici: vittorie, sconfitte, manifestazioni popolari, moti rivoluzionari, repressioni controrivoluzionarie, rivolte urbane, scioperi generali, straordinarie vittorie e cocenti sconfitte, tutti eventi contrassegnati da eccessi di entusiasmo e di violenza. Non vi fu vicenda europea, dalla sconfitta della Francia nel 1870 ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, dalle trionfali parate delle camicie brune al crollo del regime di fronte all’irresistibile avanzata dell’Armata Rossa nella primavera del 1945, che non abbia marcato la città con i suoi monumenti o le sue distruzioni. Non è difficile immaginare perché molti tedeschi preferissero una capitale collocata nella Germania renana, tanto amata da Madame de Staël e dai seguaci della scuola romantica tedesca. La storia era passata da Berlino molto più frequentemente e drammaticamente di quanto fosse accaduto alle altre capitali europee. Valeva la pena ricostruire lo Stato nazionale tedesco all’ombra di memorie così ingombranti?



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