Bi.Erre.: I Fondatori (Italian Edition) by Gianremo Armeni

Bi.Erre.: I Fondatori (Italian Edition) by Gianremo Armeni

autore:Gianremo Armeni [Armeni, Gianremo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-07-18T22:00:00+00:00


Struttura br dopo la spiata del Saraceno

Ideologo : Karl

Comitato Esecutivo : Karl, Raissa, Dante, Nico

Colonna milanese : Dante (capocolonna), Nico, Tony, Moreno, Rocco

Colonna torinese : Karl (capocolonna), Raissa, Fuser, Adamo, Nerone

Parte quinta - 1973

El companero, David

I.

Era stato portato in una delle tante infermerie da campo approntate d'urgenza da medici e volontari. C'erano delle tende gonfiabili, delle attrezzature mediche di poco conto, qualche brandina. Complessivamente, si trattava di un allestimento di fortuna. Quando aveva aperto gli occhi si era trovato davanti una giovane ragazza con il camice bianco, molto graziosa, con dei modi amorevoli. Lei lo aveva guardato con profonda ammirazione, rassicurandolo che era fuori pericolo, ma tanti altri non ce l'avevano fatta. Nel bagno di sangue era rimasto affogato anche quel Gutierrez che sognava di diventare un archeologo.

Tanti i morti, tantissimi i feriti. Le forze a difesa di Torres si erano arrese soltanto quando i golpisti avevano attaccato con mezzi corazzati e aerei Mustang . Dopo aver deposto Torres, il quale era riuscito a ottenere asilo presso l'ambasciata peruviana, nel giro di qualche ora i golpisti avevano perseguitato tutti quelli che avevano provato a impedire il colpo di Stato, spazzando via ogni forma residua di opposizione. Tanta gente aveva cominciato a scomparire, a svanire nel nulla. La dittatura aveva istituito una squadra di torturatori, agli ordini del colonnello Loayza, per costringere i prigionieri a fare i nomi di tutti gli oppositori ancora in libertà. Da parte del ministro degli Interni c'era stata la promessa che avrebbero stanato i guerriglieri anche sotto le sottane del vescovo. Era stato divulgato un elenco provvisorio dei ricercati, dentro il quale c'era finito pure Padre Gabriel, immortalato da qualcuno mentre faceva saltare in aria la mitragliatrice.

Da quel momento, solo una strada era divenuta praticabile per scampare alla repressione: la clandestinità. Alcune personalità politiche, sostenitrici del generale Torres, erano state costrette a rifugiarsi in Cile, dove avevano predisposto una rete occulta. La stessa rete che aveva facilitato l'espatrio illegale a El gran Santiago di Padre Gabriel, che gli aveva riservato tutti gli onori che spettavano agli eroi, e che gli aveva anche proposto di arruolarsi nel movimento di guerriglia boliviano dopo la valorosa impresa di cui era stato capace. Dopo aver assistito a tutto il sangue versato, aveva accettato senza indugi, anche se formalmente era ancora un prete. Il congedo dalla Chiesa cattolica era avvenuto qualche giorno dopo, con una lettera inviata alla Curia vescovile di Novara. In Cile gli avevano fornito una falsa identità per farlo rientrare in Bolivia, la foto sul passaporto lo ritraeva con i baffi e i capelli un pochino lunghi. L'abbigliamento era stato quello di un normalissimo viaggiatore che voleva visitare La Paz. Un viaggiatore che aveva scelto anche un nome di battaglia: David. Aveva dimostrato sin da subito di cavarsela egregiamente nel suo nuovo ruolo, divenendo in poco tempo uno dei leader della Resistenza.

***

Il centro decisionale del movimento guerrigliero gli chiese un favore. Bisognava far conoscere i crimini della dittatura al di fuori dei confini boliviani; per farlo ci voleva



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