Blart by Dominic Barker

Blart by Dominic Barker

autore:Dominic Barker [Barker, Dominic]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:44:15+00:00


26

Blart era appoggiato allo steccato di un ampio recinto. Nel recinto c’erano dieci magnifici maiali. Mangiavano. Poi smisero di mangiare e cominciarono a correre nel recinto. All’improvviso - Blart non sapeva come fosse successo - si ritrovò nel recinto con loro. Correva nel fango insieme ai maiali. Acceleravano il passo a ogni giro, ma tutti procedevano alla stessa velocità, quindi Blart non urtava mai il maiale davanti a lui e non veniva mai travolto da quello dietro. Rideva. Fuori del recinto c’erano la principessa Lois, Beo, Capablanca e Maiale. Avevano tutti un’aria molto infelice. Volevano entrare nel recinto e correre nel fango insieme ai maiali ma dovevano rimanere fuori.

“Ben vi sta per essere stati così cattivi con me” gridò Blart.

Ma dagli occhi del mago saettò un lampo di luce blu, e Blart sentì che inciampava e cadeva nel fango. Cercò di rialzarsi ma il fango lo avvolgeva e lo tirava verso il basso. Voleva continuare a correre insieme ai maiali, ma il fango glielo impediva. La principessa, Beo e Capablanca cominciarono a ridere di lui. Il ragazzo lottò con tutte le forze ma il fango non lo lasciava andare. E in quel momento uno dei maiali che correva verso di lui perse l’equilibrio, inciampò e cadde con violenza sul petto di Blart.

Non riusciva più a respirare.

Aprì gli occhi. Sopra di lui le stelle punteggiavano il limpido cielo notturno. Era stato solo un sogno. Tranne che…

Non riusciva ancora a respirare.

Blart fece «Euc» vale a dire il suono che uno fa quando cerca di respirare senza successo.

Poi si accorse di qualcos’altro. Non riusciva a muovere le braccia. Erano immobilizzate lungo i fianchi. Si sforzò di sollevarle. Qualsiasi cosa le stava trattenendo strinse ancora più forte. Blart riuscì a risucchiare un po’

d’aria dal suo petto schiacciato. Cercò di capire che cosa lo imprigionava.

Sembrava una corda. Una corda spessa. Una corda spessa che pulsava.

Una corda spessa che era viva.

«Euc» fece di nuovo Blart. Nelle sue intenzioni doveva essere un grido di paura, ma suonò piuttosto come il gracidio di un piccolo rospo. In quel momento Blart si accorse che si stava muovendo. La cosa che lo imprigionava lo voleva portare da un’altra parte.

“Blart.” La voce di Capablanca era dentro la sua testa.



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