Blue Belle by Andrew Vachss

Blue Belle by Andrew Vachss

autore:Andrew Vachss [Vachss, Andrew]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8835601657
pubblicato: 1991-12-31T16:00:00+00:00


CAPITOLO 74.

Il Prof sembrava già più in forze. Accostai la sedia al letto, e cominciammo a parlare proprio come parlavamo in prigione. A bassa voce, guardando ciascuno in una direzione diversa. A un certo punto entrò l'infermiera caraibica.

«Qui sento odore di fumo» disse, come se ci avesse sorpresi a rubare.

«Tutto il fumo del mondo non coprirebbe mai la tua fragranza, bella signora» intonò il Prof.

«Nelle camere dei pazienti è proibito fumare. Lo sai benissimo. Te l'ho già detto.»

Il Prof allargò le braccia e rivolse lo sguardo al cielo, per cercare l'aiuto divino. «O mio Signore, che mai devo dire per farmi capire?»

L'infermiera fece una smorfia per ricacciare indietro il sorriso. «Brutto tappetto con la lingua lunga, mi viene voglia di romperti anche le ossa che ti sono rimaste sane.»

«Non dici sul serio, tu che sei bella come una dea.»

L'infermiera aveva con sé una pillola e un bicchiere di plastica pieno di liquido scuro. «Vuoi prendere questa medicina e piantarla coi discorsi?»

Il Prof la guardò piegando la testa. «Lo sai perché un uomo scala una montagna?»

Lei sospirò: ormai ci era abituata.

«Va bene, dimmelo. Perché un uomo scala una montagna?»

«Perché quando arriva in cima l'aria è molto più buona» disse il Prof, e si infilò la pillola in bocca alzando il bicchiere come per brindare. «Vuoi dare a un pover'uomo una ragione per vivere?»

«Continua a rompere, e non vivrai» lo avvertì l'infermiera, poi rimase paziente ad aspettare che il Prof finisse la medicina. Gli strappò il bicchiere di mano e se ne andò.

«Ancora un po', e me la farò» disse il Prof. Aveva ragione: Mortay non era riuscito a rompergli niente più che le gambe.

Io mi accesi un'altra sigaretta, prendendo da sotto il letto il bicchiere ormai mezzo pieno che usavamo come portacenere.

«Sono andato all'ippodromo. L'ho visto. Proprio come ti avevo detto.»

«E poi?»

«Non può mettermi in contatto. Dice che questo Mortay è davvero la morte che cammina. Quel duello col muso giallo... faceva sul serio.»

Il Prof aspirò a fondo la sigaretta. «Sì. Ma non è un guerriero. Non è come Max. Per lui è come una droga.»

«Quadra, Prof.»

Gli si illuminarono gli occhi. «Allora concludi.»

«Tu non lo stavi cercando, questo stronzo, giusto? Stavi solo guardando in giro, domandavi del furgone.»

«Giusto.»

«E questo qua non fa la guardia del corpo. Si vede che per caso sei entrato nel suo territorio.»

«Non ci basta. Dobbiamo sapere di più. Dobbiamo entrarci dentro, se vogliamo fare centro.»

«Ci sto lavorando. Ho detto a questo Lupe, il tipo che fa da intermediario... voglio incontrarlo.»

«E non porti Max?»

«Max sta fuori da questa storia, Prof.»

Lui allungò la mano. Io gliela strinsi.

«Affare fatto» disse.

«Va bene. Ti sono arrivate notizie dal circuito?»

«Non ancora. Ma arriveranno. Ho molti agganci in corso.»

Io mi alzai per andarmene. «Ti serve qualcosa?» gli domandai. «Un'infermiera» rispose il Prof.



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