Breve storia del mondo by Ernst Gombrich

Breve storia del mondo by Ernst Gombrich

autore:Ernst Gombrich [Gombrich, Ernst]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: ebook, World, History
ISBN: 9788867152629
editore: Salani
pubblicato: 2012-11-13T23:00:00+00:00


Il regno dei mongoli, che dopo la distruzione di Breslavia incombeva sull’Europa intera.

Intanto in Germania, dopo la morte dell’ultimo Hohenstaufen, ci fu un parapiglia ancora più grande di quello che già c’era: ognuno voleva un re diverso, e così non riuscivano a eleggerne nessuno. E non essendoci nessun re, o un imperatore, né qualcuno che in qualche modo regnasse, tutto andava a catafascio. Chi era più forte portava semplicemente via tutto a chi era più debole, secondo quello che chiamavano «il diritto del più forte». Ma tu ti renderai conto che più che un diritto era una ingiustizia bella e buona.

Questo lo sapevano tutti, e fu così che, tristi e rassegnati, si rifugiarono nella speranza che un giorno sarebbero tornati i bei vecchi tempi. Ma ciò che si spera, spesso poi lo si sogna, finché si finisce con il credere che sia la verità. Perciò la gente iniziò a credere che l’imperatore Federico degli Hohenstaufen non era morto, ma sedeva ad aspettare dentro una montagna, vittima di un incantesimo. A quel punto si verificò un fatto strano. Sarà capitato anche a te di sognare di qualcuno che era una certa persona, ma poi di accorgerti che era un’altra, o magari che in qualche modo era tutt’e due contemporaneamente. Ebbene, la stessa cosa successe a quel tempo alla gente, che sognava del grande, saggio e giusto signore che viveva a Untersberg o a Kyffhäuser (e questo era Federico II il Siciliano), e che un giorno sarebbe tornato, non appena tutti avessero compreso quello che voleva. Allo stesso tempo però sognavano che avesse una gran barba (e questo era il nonno Federico I Barbarossa) e che una volta tornato sarebbe stato molto potente e avrebbe vinto tutti i nemici costruendo un impero meraviglioso, bello e sfarzoso come la festa per il torneo di Magonza.

Più le cose peggioravano, più la gente si aspettava quel miracolo: si immaginava che il re, seduto nel cuore di una montagna, dormisse appoggiato a un tavolo di pietra attraverso il quale era cresciuta lunghissima la sua barba rossa come il fuoco. La leggenda voleva poi che il re si ridestasse dal sonno ogni cento anni, per chiedere al suo scudiero se i corvi giravano ancora in cerchio sopra la montagna. Solo il giorno che lo scudiero gli avesse risposto: «No, sire, non ne vedo alcuno» si sarebbe alzato, avrebbe frantumato con un colpo di spada il tavolo attraverso il quale era cresciuta la barba, avrebbe aperto con un fendente la montagna di cui era prigioniero e per incanto sarebbe apparso vestito di una splendida corazza con tutto il suo seguito. Non credi che faremmo tanto d’occhi, oggi, a un’apparizione del genere?



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