Breve storia della letteratura rosa by Patrizia Violi

Breve storia della letteratura rosa by Patrizia Violi

autore:Patrizia Violi
La lingua: ita
Format: epub
Tags: letteratura rosa, romanzi rosa
editore: Graphe.it
pubblicato: 2020-05-26T00:00:00+00:00


CAPITOLO 6

L’INDUSTRIA DEL ROSA

«I tempi producono automaticamente il rosa di cui hanno bisogno. Il rosa è come i vermini dello yogurt, quelli che mettevamo nei barattoli col latte quando eravamo ragazzine. Cresce, si adegua, si moltiplica. Infetta i generi»: questo sostiene Stefania Bertola, autrice che conosce bene la materia. Ha ragione: nella sua metamorfosi la letteratura sentimentale di consumo, nel dopoguerra e decenni successivi, si identifica nei fotoromanzi.

Eredi dei cineromanzi, queste pubblicazioni raccontano storie d’amore ambientate nell’attualità, con foto in bianco e nero e testi a fumetto. Il precursore è il settimanale Sogno, fondato nel 1947, che annovera fra i direttori grandi firme del giornalismo come Carlo Palumbo, Carlo Mazzoni e Nullo Cantaroni (poi marito di Sveva Casati Modignani) e fra i collaboratori un insospettabile Dario Argento.

La rivista, subito molto apprezzata e diffusa, rappresenta un indubbio trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo: immortalati nelle sue storie sono passati, giovanissimi, un po’ tutti. Walter Chiari, Delia Scala, Renzo Arbore, Sofia Loren, Liana Orfei, Sandra Milo, Raffaella Carrà e anche quella ribelle di Patty Pravo. Una copertina storica del numero 49 del 2 dicembre 1950 con una giovanissima Loren, che si faceva ancora chiamare Sofia Lazzaro, viene esposta al MOMA di New York.

Il successo e la diffusione dei fotoromanzi sono tali che anche Famiglia Cristiana, nel 1959, lancia i suoi. Storie della vita di santi, ma anche vicende d’amore, all’insegna dei valori religiosi. Interessante che in queste trame il lieto fine non sia scontato. Quando la coppia non riesce a coronare il sogno d’amore, lei va a smaltire il dolore in convento e lui invece parte per terre lontane.

Nel 1964 la casa editrice Lancio pubblica ben sei testate di fotoromanzi mensili: il successo è strepitoso e le vendite raggiungono il milione di copie. Anche se, come succedeva con Grand Hotel, ogni rivista viene letta da più persone: i fotoromanzi vengono prestati e condivisi.

Le vicende narrate seguono uno schema ripetitivo, molto simile a quello del romanzo rosa classico. Lei e lui sono fatti l’uno per l’altra, ma vari ostacoli si materializzano e contrastano l’unione che riuscirà a concretizzarsi solo nelle ultime pagine. L’interesse delle lettrici non è soltanto per la trama quanto soprattutto per il fascino dei protagonisti. La Lancio infatti consacra dei veri e propri divi: ragazzi da sognare e ragazze da ammirare e di cui copiare abbigliamento, trucco e pettinature. I più amati: Franco Gasparri, Katiuscia, Michela Roc, Claudia Rivelli, Luciano Francioli, Jean Mary Carletto.

Alla fine degli anni Sessanta però l’universo patinato dei fotoromanzi deve fare i conti con la realtà. Da un punto di vista pratico l’aumento del prezzo della carta e le rivendicazioni salariali dei tipografi restringono i larghi margini di guadagno, mentre a livello sociale il vento di ribellione del ’68 irride le storie romantiche raccontate in queste pubblicazioni. Critiche acerrime sul modello femminile proposto, rispondente ai canoni di una tradizione maschilista che vuole la donna obbediente, casta, soggiogata alla volontà dell’uomo. Poi disturba l’eccessivo sentimentalismo, il lieto fine e l’assenza di problematiche sociali. Comunque, il fenomeno



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