Bridgerton - 2. Il visconte che mi amava by Julia Quinn

Bridgerton - 2. Il visconte che mi amava by Julia Quinn

autore:Julia Quinn [Quinn, Julia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-07-07T12:00:00+00:00


13

C’è poco da riferire di Londra con tanta gente nel Kent presso la residenza di campagna dei Bridgerton. L’Autore può solo immaginare i pettegolezzi che fra poco raggiungeranno la città. Ci sarà uno scandalo? Ce n’è sempre uno a una festa in campagna.

Da «Le cronache mondane di Lady Whistledown» 4 maggio 1814

La mattina seguente fu una di quelle che di solito seguono un forte temporale, limpida e luminosa ma con una leggera umidità che rinfrescava la pelle.

Anthony non si accorse del tempo, perché aveva passato la maggior parte della notte a fissare l’oscurità senza vedere altro che il volto di Kate. Si era addormentato quando le prime striature rosa dell’alba avevano tinto il cielo. Quando si svegliò era passato mezzogiorno, ma lui non si sentiva riposato. Aveva il corpo pervaso da una strana combinazione di stanchezza ed energia nervosa.

Quando però lo stomaco cominciò a brontolargli, si alzò barcollando in piedi e si infilò la vestaglia. Sbadigliando, si avvicinò alla finestra, senza uno scopo particolare in mente ma, un istante prima di guardare i prati, seppe che cosa avrebbe visto.

Kate. Passeggiava in mezzo al prato, camminando molto più lentamente di quanto non l’avesse mai vista fare. Di solito sembrava sempre di corsa.

Era troppo lontana perché lui potesse scorgerne il viso, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. La sua sagoma aveva qualcosa di magico, una strana grazia nel modo in cui muoveva il braccio, qualcosa di artistico nella postura delle spalle.

Si stava incamminando verso i giardini e lui capì che doveva seguirla subito.

Il tempo restò variabile per quasi tutto il giorno, dividendo gli ospiti in due gruppi: quelli che insistevano per restare all’aperto e quelli che preferivano ai prati bagnati il salotto.

Kate faceva parte del primo gruppo, anche se non aveva voglia di stare in compagnia. Si allontanò nuovamente da sola verso i giardini, trovando un posticino tranquillo su una panchina in pietra presso i cespugli di rose. La pietra era fredda e umida ma lei non aveva dormito abbastanza, né bene, era stanca e sedersi sulla panchina era meglio che stare in piedi.

Quello era, comprese sospirando, l’unico posto in cui poteva restare appartata. Se fosse rimasta in casa sarebbe stata costretta a unirsi al gruppo di signore che chiacchieravano nel salotto, o a rintanarsi in camera sua con una scusa.

Per quanto riguardava gli entusiasti dell’aria aperta, anche loro si erano divisi in due gruppi. Uno si era recato al villaggio e l’altro stava facendo la classica passeggiata verso il lago. Da qui la sua solitudine nei giardini.

Restò seduta per vari minuti, con lo sguardo nel vuoto. Era bello stare da sola dove nessuno avrebbe notato le sue occhiaie o il suo insolito silenzio.

Era piacevole stare in solitudine, restare seduta e tentare di sistemare il guazzabuglio di pensieri riguardanti il visconte. Era un’impresa quasi disperata che lei avrebbe volentieri rimandato, ma doveva essere compiuta.

In effetti, non c’era molto da chiarire. Tutto ciò che aveva scoperto in quei pochi giorni indirizzava la sua coscienza in un’unica direzione. Sapeva di non potersi più opporre al corteggiamento di Edwina da parte di Bridgerton.



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