California gothic by Dennis Etchison

California gothic by Dennis Etchison

autore:Dennis Etchison [Etchison, Dennis]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Horror
ISBN: 9780963094469
Google: X-B9AAAACAAJ
Goodreads: 219437
editore: Denoël
pubblicato: 1995-06-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO OTTAVO

Quelle luci rosse brillavano tanto che Evie sospettò che il sole non fosse ancora tramontato del tutto ma stesse calando soltanto in quel momento dietro l'edificio, trafiggendo travi e malta con raggi di fuoco. Poi vide le auto della polizia di fronte all'ingresso, le luci rotanti che lampeggiavano, e allora accelerò il passo. Avrebbe preferito apparire calma, ma doveva aver superato quell'ultimo tratto quasi di corsa perché quando arrivò Jean era rimasta parecchio staccata, era ancora nel parcheggio, incapace di colmare il ritardo.

Dan era dentro, seduto nell'ufficio accanto a Lennie, e tutti e due stavano ripetendo la loro versione all'agente incaricato del caso. Evie bussò sul vetro per attirare l'attenzione del marito. Lui alzò il capo, facendo segno dì essersene accorto con un cenno e con un'espressione tanto neutra da gelarle le ossa. Poi smise di parlare e si alzò, aggrottando la fronte mentre le labbra fingevano un sorriso. Dopo aver detto qualcosa all'agente uscì a salutarla.

Lei lo abbracciò, carezzandogli la nuca. «Come stai?»

Avvertì che lui le annuiva con la testa.

«Siamo venute più in fretta che potevamo. Come sta Katie?»

Lui si staccò da Evie, scuotendo la testa, poi fissò lo sguardo oltre le spalle della moglie perché Jean era appena entrata.

«Be', allora, cosa succede?» domandò Jean. Gli agenti la ignorarono. Allora la donna alzò il tono di voce. «Dov'è mio marito?»

Lennie uscì, bloccandole una mano.

«Stai calma,» le disse. «Con noi hanno quasi finito.»

«Che cavolo è capitato?» insistette Jean. Aveva il fiatone, e gli occhi le sporgevano dalle orbite. «Non mi hai detto un cazzo per telefono!»

Lennie si posò un dito sulle labbra. «Tutto a posto,» le disse. «Vogliono solo farci qualche domanda.»

«È successo qualcosa alla tua troietta?»

«Jeannie, per l'amor di Dio!» Visto che gli agenti avevano smesso di discutere tra di loro, Lennie fece una risatina forzata. «Katie ha avuto un incidente. È morta, sei contenta?»

Evie tornò a girarsi verso Dan, che aveva il viso a pochi centimetri dal suo.

«È vero?»

Lui non rispose.

Evie notò allora le piccole grinze attorno agli occhi del marito e i capelli bianchi mischiati a quelli castani, più di quanti se ne ricordasse. Stava lanciando uno sguardo nervoso oltre lei, attraverso l'ampia uscita sul parcheggio.

Oddio, pensò Evie, non so se ce la faccio a reggerlo. Non voglio saperlo. Non ancora. Più tardi. È troppo per me.

«Devi essere stanco,» gli disse. «Ti porto a casa.»

«C'è Eddie?» chiese lui.

Lei capì dal dolore nel suo sguardo che la questione era molto importante per lui. Era un buon papà. Evie non ebbe il coraggio di deluderlo e così cercò la maniera di dirlo, come lui voleva sentirsela raccontare.

Però, prima che potesse rispondere, il guardiano passò loro accanto diretto verso l'ufficio, accompagnato da un poliziotto. «Gliel'ho già detto,» stava dicendo. «Quella ha firmato. È sul registro.»

«Sicuro che fosse una donna?» domandò il poliziotto.

«L'ho vista! Tutti devono mettere nome e ora.»

«Che aspetto aveva?» gli chiese Dan Markham.

«Giovane, piuttosto carina. Come una di quelle...»

«Intendo quell'altra,» precisò Dan. «La seconda.»

«E io di chi stavo parlando? Signorina Bird-come-si-chiama. La conosce, no?»

«No,» replicò Dan a voce abbastanza alta da essere udito da tutti quanti.



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