Calvino Italo - 1984 - Collezione Di Sabbia by Calvino Italo

Calvino Italo - 1984 - Collezione Di Sabbia by Calvino Italo

autore:Calvino Italo [Calvino Italo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Anthologies (multiple authors)
ISBN: 9788852035128
editore: Oscar Italian
pubblicato: 2013-04-15T22:00:00+00:00


La Colonna Traiana raccontata

I tralicci metallici e le impalcature di tavole che da qualche tempo avvolgono vari monumenti romani offrono per la Colonna Traiana una possibilità più unica che rara, un'occasione che forse è la prima volta che si presenta, nei diciannove secoli da quando la colonna è stata innalzata: i bassorilievi possono essere visti da vicino.

Visti forse in extremis, perché il marmo della superficie scolpita sta diventando gesso, solubile in acqua, e la pioggia se lo stava portando via. La Sovrintendenza alle Antichità cerca appunto con le impalcature di proteggere questa pellicola ormai friabile, in attesa che si trovi un sistema per fissarla; sistema che non si sa ancora se esista. Sarà colpa dello smog, sarà colpa delle vibrazioni, o sarà la macina del tempo che millennio dopo millennio riesce a ridurre tutto in polvere, fatto sta che la presunta eternità delle vestigia romane è forse giunta al crepuscolo e toccherà a noi essere i testimoni della sua fine.

Saputo questo, mi sono affrettato a salire sulle impalcature della Colonna Traiana, certo il più straordinario monumento che l'antichità romana ci abbia lasciato e anche il meno conosciuto, per quanto lo si abbia avuto sempre lì davanti agli occhi. Perché ciò che fa l'eccezionalità della Colonna non sono soltanto i suoi quaranta metri d'altezza, ma la sua «narratività» figurativa (tutta di dettagli minuziosi di grande bellezza) che richiede una «lettura» tutta di seguito della spirale di bassorilievi lunga duecento metri che narra le due guerre di Traiano in Dacia (101-102 e 105 d'c'). Mi ha accompagnato Salvatore Settis, professore d'archeologia classica all'Università di Pisa.

Il racconto comincia rappresentando la situazione immediatamente precedente all'inizio della campagna, quando i confini dell'Impero erano ancora sul Danubio. La striscia narrativa s'apre (dapprima bassa bassa e poi man mano alzandosi) col paesaggio d'una città romana fortificata sul fiume, le mura, la torre di guardia, i dispositivi per le segnalazioni ottiche in caso d'incursione dei Daci: cataste di legno per i fuochi, mucchi di fieno per le colonne di fumo. Tutti elementi che devono creare un effetto d'allarme, d'attesa, di pericolo, come in un western di John Ford.

Sono così poste le premesse per la scena seguente: i Romani che attraversano il Danubio su ponti di barche per attestarsi sull'altra sponda; chi può dubitare della necessità di rinforzare quel confine così esposto agli attacchi dei barbari stabilendo avamposti nei loro territori? Le file dei soldati s'incamminano sui ponti, con in testa le insegne delle legioni; le figure evocano il calpestio sferragliante della truppa in marcia, con gli elmetti che pendono legati sulle spalle, gavette e tegami appesi a pertiche.

Il protagonista del racconto è naturalmente l'imperatore Traiano in persona, raffigurato sessanta volte in questi bassorilievi; si può dire che ogni episodio è segnato dalla ricomparsa della sua immagine.

Ma come si distingue l'Imperatore dagli altri personaggi? Né l'aspetto fisico né l'abito presentano segni distintivi; è la posizione in rapporto agli altri che lo denota senz'ombra di dubbio.

Se ci sono tre figure togate, Traiano è quello in mezzo; difatti i due ai



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