Campo Giove. Il diario segreto by Rick Riordan

Campo Giove. Il diario segreto by Rick Riordan

autore:Rick Riordan [Riordan, Rick]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-07-14T12:00:00+00:00


GIORNO XVI

I GIOCHI ESCONO DAGLI SCHEMI

Non sono un’esperta, ma non credo sia così che dovrebbero andare i giochi dei gladiatori.

La competizione di ieri sera è iniziata normalmente. Il Colosseo era decorato con striscioni viola e oro, e traboccava di tifosi. I gladiatori hanno fatto il giro dell’arena, salutando la folla prima di fermarsi davanti al podio dei pretori per rendere omaggio a Reyna e Frank. I pretori sembravano provati – gestire disastri al porridge e sacchi per la cacca difettosi mette a dura prova anche i più forti di noi, a quanto pare – ma hanno sorriso e ricambiato il saluto.

Poi sono iniziati i combattimenti. Spade contro scudi. Pugnali diretti alla carne scoperta. I laquearii hanno avvinghiato braccia con i lazi, i reziarii hanno avvolto teste con le reti coi pesi, e Ricardo il campione mirmillone ha rivelato che, sì, indossa la biancheria intima.

È stata una performance straordinaria, che ha rivaleggiato con i migliori incontri della World Wrestling Entertainment. So di cosa sto parlando, perché il papà la segue sempre in televisione. Mi ha fatto venire un po’ di nostalgia di casa, pensare a lui nella sua poltrona con in mano il telecomando…

Grazie al cielo in quel momento mi è arrivato in faccia uno schizzo di sangue, altrimenti mi avrebbero visto piagnucolare. A quel punto, alla Curva del Sangue erano finite le salviette umidificate, così mi sono scusata e sono scesa a lavarmi giù alle latrine.

Ecco perché sono quasi stata travolta dall’inondazione.

Quanto a marina militare, i romani sono notoriamente scarsi. Una barca a remi da cui filtra l’acqua e un paio di triremi dall’aria malconcia sono tutto quello che il Campo Giove annovera come “flotta”. Alle naiadi non piace che navighiamo sul loro lago, così invece allaghiamo il Colosseo e ci esercitiamo in manovre marittime (cioè andiamo alla deriva senza meta cercando di accendere le micce dei cannoni con i fiammiferi bagnati) in tre metri d’acqua.

Solo che nel programma di ieri sera le dimostrazioni navali non c’erano. Quindi nessuno sa perché qualcuno ha aperto le chiuse del Colosseo. L’acqua si è riversata nell’arena, avanzando come una mini onda di marea e togliendo il terreno da sotto i piedi ai gladiatori ignari. Gli addetti del Colosseo, menti sveglie, hanno salvato la situazione aprendo gli scarichi. Hanno salvato anche i gladiatori, almeno quelli in armatura pesante. Se l’acqua fosse salita di più, non sarebbero mai riusciti a stare a galla.

Il Colosseo è sprofondato nel caos, finché un grido ha lacerato il frastuono. Era il pretore Reyna. Prima pensavo che fosse maestosa (nel senso di terrificante), ma vederla in piedi nell’acqua che si ritirava, il pugnale d’oro imperiale in mano, il mantello viola che si agitava nel vento, il fiero sguardo da guerriera che rendeva i suoi occhi scuri ancora più neri… caspita, wow! Sono contenta di non essere stata il bersaglio della sua furia.

Non che lo fosse nessuno, non ieri sera, a ogni modo. Le sue incalzanti domande su chi avesse aperto le chiuse sono state accolte da un silenzio assoluto. Alla fine non ha avuto altra scelta che rimandarci ai rispettivi alloggi.



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