Canestrini Mia - 2019 - La ragazza dei lupi by Canestrini Mia

Canestrini Mia - 2019 - La ragazza dei lupi by Canestrini Mia

autore:Canestrini Mia [Canestrini Mia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, General
ISBN: 9788858521816
Google: bDWODwAAQBAJ
Amazon: B07PZXPBPM
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2019-03-25T23:00:00+00:00


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Io, canara

Se non hai un cane – almeno uno – non c’è necessariamente qualcosa di sbagliato in te, ma ci può essere qualcosa di sbagliato nella tua vita.

VINCENT VAN GOGH

Fuori si è scatenata una incredibile tempesta, Alice si pulisce le zampe acciambellata davanti alla stufa, Nina dorme nel salotto, immersa nella penombra rischiarata solo dalla luce di una stufa più piccola. Tutte le attività di monitoraggio degli ibridi con questo maltempo sono sospese. In casa non ho nulla per cenare, è un periodo un po’ incasinato, in cui mi divido senza sosta tra il parco nazionale, Milano, Bologna e Londra, i cani spostati come pacchi da una casa a un’altra, da una dog sitter a un’altra, il gatto come un piccolo custode a vigilare sulla casa.

Infilo gli scarponi e percorro 18 chilometri in cerca di ibridi tra le montagne, poi torno a casa, faccio una doccia e vado a Milano per una diretta a Radio Deejay. Il prossimo weekend si vola a Londra da Ray, mentre il lunedì devo essere a Bologna per un altro incontro in radio. Nel mezzo persino una trasmissione Rai. E in tutto questo è un mettere e togliere scarponi, perché se mi invitano a parlare di lupi è perché in qualche modo con i lupi e per i lupi lavoro, altrimenti la faccenda non è credibile.

Ho sempre amato portare i lupi nel mondo dei media. Per alcuni colleghi e amanti dell’argomento è una specie di ossimoro ma trovo sia una visione un po’ miope. Prima ancora di ricolonizzare tutta la penisola i lupi erano già star indiscusse del regno animale e il grande pubblico li amava. Documentari, libri e improbabili magliette peruviane li ritraevano con pellicce foltissime ed espressioni eterne, immersi in una natura selvaggia e sconfinata. Erano i cattivi indiscussi di qualsiasi favola e storia, protagonisti di decine di proverbi, metafore del male e dell’oscuro. Ma erano lontani, appartenevano alla storia naturale di un altro continente o a un mondo che non esisteva, quello del mito e della fantasia. Nonostante la distanza, avevano un tratto in comune: c’era qualcuno che si era preso la briga di raccontarli. E allora perché non sfruttare la potenza degli strumenti di comunicazione per raccontare il lupo ora che è tornato? La colpa sembra un po’ essere legata alla notorietà che si raggiunge oggi se si appare in tv o su una rivista. Ci sarà sempre qualcuno che meritava di apparire più di te, per lunghezza del curriculum, o per esperienza, o per ruolo. Io me ne sono sempre un po’ fregata dei pregiudizi e dei giudizi sui mezzi di comunicazione. Mi piace molto raccontare, far vivere l’emozione del mio lavoro, e spiegare i lupi alle persone. Non ho mai barato una sola volta, ho semplicemente aperto la bocca e parlato quando mi è stato chiesto di farlo in pubblico, oppure ho aperto il computer e ho scritto. Quello che ho detto, quello che ho scritto, è sempre piaciuto e ha alimentato la voglia di sentirmi parlare ancora, di leggere ancora, di sapere ancora.



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