Capital S (Italian Edition) by Elisa Gioia

Capital S (Italian Edition) by Elisa Gioia

autore:Elisa Gioia [Gioia , Elisa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Elisa Gioia
pubblicato: 2020-07-19T22:00:00+00:00


Capitolo Diciannove

* * *

Holland

Quella sera profumava di temporale estivo. La pioggia e le nubi avevano lasciato il posto a un tramonto dai colori del fuoco che illuminava lo skyline di New York. L’aria era cambiata, dando un po’ di sollievo all’umidità di fine giugno.

“Ruotate le spalle indietro, inspirate. Posizione del cobra, spingete con le mani in terra, sollevate il bacino…” Le parole di Kim, la nostra istruttrice, si mescolavano a quelle d’amore di JP Saxe e Julia Michaels che suonavano da uno stereo lì vicino.

Abby e io eravamo a una lezione prova di yoga ai piedi del Brooklyn Bridge con una trentina di partecipanti di tutte le età; dai miei movimenti poco agili sembravo una settantenne.

Cercavo di respirare correttamente e di allineare i miei chakra, ma invano. Gli occhi erano fissi sui traghetti colmi di turisti che attraversavano l’East River, la mia mente correva di continuo alla Sanders Tower.

Ero andata a cercare Ethan sul terrazzo come mi aveva suggerito Joanna e avevo trovato, a ridosso delle vetrate di sicurezza, un uomo perso. Chiunque avrebbe letto solamente impassibilità e freddezza sul suo volto; Ethan era controllato, quasi sempre impenetrabile. Teneva a freno le emozioni e spesso la sua mancanza di reazioni la si scambiava per indifferenza.

Eppure avevo notato il fremito della sua mascella, la rabbia e l’angoscia nei suoi occhi. Occhi che avevo imparato a decifrare. Per quanto lui mi facesse arrabbiare, tanto da volergli tappare la bocca con una spillatrice, non potevo negare a me stessa che lo avrei baciato se Shannon non fosse entrata in scena con un perfetto coup de théâtre.

“Non la sopporto” ansimò Abby al mio fianco. “Non la conosco, ma mi sta già sulle palle, quella stronza.”

Grugnii in risposta, ottenendo un’occhiataccia da Kim. Le sorrisi.

“Ho temuto per lo schermo al plasma della mia tivù, perché ti giuro, Holly, stavo per lanciare il telecomando per non vedere o sentire quella pomposa durante l’intervista.”

“Piedi in avanti, stendete la schiena…”

Seguii l’esercizio, il respiro tremulo non solo per la fatica. Ripercorrevo nella mia mente quel quasi bacio. Ethan Sanders mi stava per baciare. Forse era talmente sconvolto dal consiglio da scordarsi di avere di fronte la ragazza delle case popolari di Brooklyn. Dannazione, ero un quattro in confronto al dieci di Shannon. Ma per un breve lasso di tempo, su quella terrazza panoramica, con la pioggia che ci sferzava i visi, ero stata l’oggetto del suo desiderio. E lui del mio.

Se ripensavo al suo pollice premuto sulla mia guancia, mi veniva da ricalcare il percorso tracciato dalle sue dita.

Trattenni il fiato, e in quel momento Kim ordinò: “Espirando, risaliamo e mani al cuore…”

Chissà cosa aveva provato lui, pensai, in piedi. Imbambolata. Con l’istruttrice che mi lanciava occhiate di disapprovazione.

“Namasté” asserii con il fiato corto.

“Non so, da donna, cosa trovino gli uomini in una come lei” sospirò Abby a testa in giù nella posizione del cane, il volume della voce in crescendo. “Ma purtroppo cadono ai piedi delle gattemorte appena ne sentono l’odore da lontano. Sanders compreso.”

“Abby…”

“E ti tratta come se fossi la sua serva.



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