Caravante Annalisa - 2016 - Cattivi Pensieri by Caravante Annalisa

Caravante Annalisa - 2016 - Cattivi Pensieri by Caravante Annalisa

autore:Caravante Annalisa [Caravante Annalisa]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788868826420
Google: YugFCwAAQBAJ
editore: Lettere Animate Editore
pubblicato: 2015-11-25T23:00:00+00:00


Le indagini Bauer prendono il via

Avevo raccolto i capelli, un goccino di profumo e tacchi alti sotto un elegante vestitino beige. Erano le ventidue e mancava solo mezzora al suo arrivo. Mi guardavo allo specchio con soddisfazione, mentre in tv iniziava “Here with me” dei Dido: — Ma non è la sigla di Smallville! — esclamai, correndo in salone. Volevo gridare, avevano spostato il mio telefilm preferito alle ventitré e questo voleva dire che avrei perso la puntata.

— E tutto perché? Per trasmettere questo inutile, stupido, insignificante... Caspita, il protagonista di Roswell non ha nulla da invidiare a Clark.

Mi sedetti sul divano, afferrai i popcorn e... ricordai che dovevo uscire. Corsi di nuovo in bagno, per cercare di eliminare il malefico brufolo accanto al labbro inferiore.

Alle ventidue e trenta sentii il citofono: “Wow, puntuale!” pensai e afferrai la borsa andando a rispondere.

— Scendi o salgo? — mi chiese Alex.

— No no, scendo! — risposi.

Farlo salire significava correre il rischio di non uscire più, meglio rimandare a dopo qualsiasi tipo d’incontro non lavorativo.

Grazie ad Adriano avevo scoperto che Brown era un assiduo frequentatore del locale e ciò puzzava di brutto, così, io e Alex avevamo deciso di andare lì come semplici clienti.

— Lorelai, che bambola che sei! — affermò, mangiandomi ancora una volta con gli occhi. Entrai in auto e mi dissi che quel complimento era giunto solo perché non sapeva chi fossi e mi ordinai di non esserne contenta. “Che sia innamorato di me?” mi domandai “Macché, per lui l'amore è sesso!” mi risposi.

Il locale era pieno e quando entrai, Adriano m'indicò subito dove si trovava Brown; mi fece un occhiolino e ricambiai con un sorriso. Alex ci fissò accigliato, ma rientrò subito nella parte del mio compagno.

Ci sedemmo a un tavolo poco distante dal nostro cliente, lui era in compagnia di tre ragazze e questo ci stupì: se Brown era colpevole della sparizione della moglie, come io avevo supposto, perché ora se la faceva in un luogo pubblico con altre donne, rischiando di essere scoperto? Le probabili ragioni erano due, o giocava d’astuzia o era cretino... la seconda la credevo più attendibile.

Alex, allora, ebbe un'idea; ci alzammo e lo raggiungemmo.

— Signor Brown, buonasera.

— Ah, signor Green. Non mi dica che adesso vuole interrogarmi anche qui?

— Certo che no. Non la disturberei, mentre…

— … Mi sto solo divertendo anche io. Mia moglie è scappata con l’amante, avrò il diritto di divertirmi anche io, no?

Come avevo supposto, giocava d’astuzia.

— Ma certo. Io volevo solo presentare alla mia fidanzata l'uomo facoltoso per cui sto lavorando.

— Ah, è la sua fidanzata? Complimenti, è un bel bocconcino, non se la lasci scappare.

Notai nello sguardo dell'uomo qualcosa che non mi piacque e nel suono di quella frase “... alla mia fidanzata” qualcosa di sublime.

Quando riprendemmo il nostro posto, dissi ad Alex — Prima parla di sparizione, poi dice che è scappata. Non mi piace il fatto che cambi vocabolo così facilmente.

— Tesoro, dobbiamo stare molto attenti. Ho notato uno sguardo che non mi è piaciuto. Quell’uomo nasconde qualcosa.



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