Carl Schmitt by Andrea Salvatore

Carl Schmitt by Andrea Salvatore

autore:Andrea Salvatore [Salvatore, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: DeriveApprodi
pubblicato: 2021-04-28T20:17:06+00:00


4. Ordine concreto

«Concreto» è, insieme a «esistenziale», uno dei termini chiave del pensiero schmittiano. Entrambi gli aggettivi richiamano la necessità che la riflessione sulla politica e sul diritto abbia come riferimento costante, o comunque come termine ultimo e unico banco di prova della sua cogenza, il mondo reale per come esso si dà di fatto, le circostanze e i modi, di volta in volta diversi, in cui ci troviamo a vivere le nostre vite. Una filosofia politica all’altezza del suo compito, che è poi secondo Schmitt quello di aver presa effettiva sul reale e di assicurare la sua messa in ordine, deve essere in grado di accedere, al di là degli strati teorici che spesso essa stessa frappone, alla vita «vera» – complicata, dura, multiforme, imprevedibile – sia nei frangenti più drammatici (la guerra, il conflitto, l’esclusione) sia nella quotidianità di singole scelte e abitudini che di quei frangenti sono tanto il presupposto quanto l’esito ultimo.

Del resto, quando si muove a una data teoria (perlopiù politica) la critica di essere poco realistica, si fa generalmente riferimento a una di queste due circostanze (e spesso, invero, a entrambe). Per un verso, si rileva come la teoria non parli di ciò che conta davvero e la si accusa di fondarsi su una visione artefatta o irenica della vita, visione cui sfugge completamente ciò che di fatto determina il destino delle singole esistenze, ciò che divide il mondo in sommersi e salvati (con un certo numero di gradazioni intermedie, di norma). Per altro verso, si sottolinea come la teoria non tenga minimamente in considerazione il modo in cui vivono e si comportano le persone nella realtà di tutti i giorni, di cosa sia fatta la loro giornata, quali ritmi, scadenze, necessità, priorità essa abbia o sia costretta ad avere.

Nel fare propria questa tensione «concretista», Schmitt non intende affatto squalificare a priori un approccio normativo alla politica. A contare non sono gli assunti epistemici e lo statuto dei diversi orientamenti, quanto la capacità che essi hanno, quali che siano le metodologie adottate, di connettersi, ingranarsi con la realtà di tutti i giorni e di incidere in qualche modo su di essa. Ora è chiaro che, massimamente per una teoria che pone al centro la necessità di stabilire e stabilizzare un ordine, centrare questi due ultimi obiettivi è assolutamente vitale. Non è più necessario solo un ordine, dunque, ma un ordine concreto, vale a dire, in prima approssimazione, un ordine ancorato in pratiche e istituzioni in grado di offrire risposte soddisfacenti ai bisogni fondamentali, materiali e di senso, e di regolare con efficacia le interazioni quotidiane tra i membri di una determinata comunità.

Il concetto di ordine concreto viene sviluppato da Schmitt in un testo del 1934, intitolato I tre tipi di scienza giuridica. Giochiamo qui il jolly dell’unico rimando all’originale tedesco, perché la precisazione al riguardo è tutt’altro che secondaria: Schmitt parla di konkrete Ordnung und Gestaltung. Ordnung significa sia ordine sia ordinamento (e un ordinamento non necessariamente giuridico: una disposizione o sistemazione di qualsivoglia serie di oggetti è una Ordnung).



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