Carnefici e spettatori by Alessandro Dal Lago

autore:Alessandro Dal Lago [Lago, Alessandro Dal]
La lingua: ita
Format: epub
editore: R. Cortina
pubblicato: 2012-10-14T22:00:00+00:00

Waterloo o del caso

Hugo, anticipando il romanzo-saggio che si affermerà tra Ottocento e Novecento, amava interrompere le trame dei suoi libri di narrativa con lunghe digressioni storiche, filosofiche e morali che, secondo un critico ottocentesco, "hanno l'effetto di rubinetti d'acqua fredda scroscianti su lettori intirizziti e scoraggiati".301 miserabili conferma la regola, sia per la pretesa di rappresentare dal basso la società francese tra la Restaurazione e la rivoluzione del 1830, sia per la complessità e le dimensioni. La lunga digressione sulla battaglia di Waterloo (un'ottantina di pagine) è molto più di un antefatto necessario a illuminare le vicende dei protagonisti. E la rivendicazione dei principi rivoluzionari su cui la vittoria delle monarchie aveva posto una pietra tombale, nonostante il ritorno di Napoleone dall'Elba, è "il 14 luglio 1789 aggredito attraverso il marzo 1815".31

Data la sua natura ideologica, la rievocazione della battaglia è abbastanza convenzionale. Hugo era ben documentato e, nei limiti di una digressione, la sua ricostruzione è esauriente. Ma è una veduta dall'alto a opera di un giacobino tardivo e ancora affascinato da Napoleone. Il problema di Hugo è semplice. Perché una battaglia preparata così genialmente dall'imperatore (un "capolavoro"),52 e che nel primo pomeriggio del 18 giugno 1815 sembrava vinta dai francesi, si tramutò nella disfatta più proverbiale della storia moderna? La risposta è nella pioggia che, inzuppando il campo di battaglia, ritardò lo schieramento della superiore artiglieria francese e nel tardo pomeriggio fece impantanare le cariche di cavalleria:

Se non avesse piovuto nella notte tra il 17 e il 18 giugno 1815, l'avvenire dell'Europa sarebbe cambiato. Qualche goccia d'acqua in più o in meno ha fatto cadere Napoleone. Affinché Waterloo fosse la fine di Auster- litz, la Provvidenza non ha avuto bisogno che di un po' di pioggia, e una nuvola che attraversò il cielo in contrasto con la stagione è bastata a far crollare un mondo. La battaglia di Waterloo, e questo diede a Blucher [il comandante prussiano] il tempo di arrivare, non potè che iniziare alle undici e mezza. Perché? Perché il terreno era bagnato. Si dovette aspettare che si rassodasse un poco perché l'artiglieria potesse manovrare. [...] Supponete che il terreno fosse asciutto e l'artiglieria potesse muoversi: l'azione sarebbe iniziata alle sei del mattino. La battaglia sarebbe stata vinta e conclusa alle due, tre ore prima dell'intervento prussiano.33

Non è il caso di giudicare un romanzo ottocentesco con un senno di poi nutrito di una diversa consapevolezza storica.34 In realtà, per quanto il piano di Napoleone fosse audace (sconfiggere separatamente prussiani e inglesi e con ciò determinare il crollo della coalizione antifrancese), la preparazione della battaglia era stata affrettata: le truppe napoleoniche erano per lo più composte da coscritti; i generali subalterni più abili erano indisponibili o impegnati a puntellare il resto del traballante impero; il sistema di comunicazioni era inefficiente e lo studio del terreno era stato approssimativo. D'altra parte Wellington conosceva bene la strategia di Napoleone, da cui non era mai stato sconfitto. Il piano francese non fu dunque compromesso da un evento atmosferico -

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.