Cassandra by Christa Wolf

Cassandra by Christa Wolf

autore:Christa Wolf
La lingua: ita
Format: epub, azw3
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2012-10-16T16:00:00+00:00


Ecco dove accade. Questi leoni di pietra l’hanno fissata.

Al mutar della luce paiono animarsi.

POSTFAZIONE

1. Cassandra, la figlia di Ecuba e di Priamo, la sacerdotessa di Apollo, la veggente, attende nella fortezza di Micene, davanti alla porta dei leoni, che il suo destino si compia. Agamennone, il vincitore che l’ha condotta con sé da Troia distrutta, ha già varcato la soglia oltre cui lo attende la morte per mano di Clitennestra, la sua sposa. Cassandra è rimasta in attesa, nella cesta di vimini sul carro, insieme a Marpessa, l’ancella, e ai due gemelli avuti dal re Euripilo. La gente di Micene fa ressa per vederla, attornia il carro, ne conosce la fama di veggente e preme perché l’auriga l’interroghi sul futuro della città.

Questa è la situazione da cui muove il racconto di Christa Wolf, Cassandra, una situazione non dissimile da quella tratteggiata nei versi dell’Agamennone eschileo. Ma ad essa non fa seguito il nuovo, atroce dramma che sta per compiersi nella casa degli Atridi e la vendetta di Oreste e la sua persecuzione da parte delle Erinni. Il racconto scivola invece all’indietro, lungo i dieci anni della guerra di Troia, lungo la fanciullezza di Cassandra. Nell’arco di un tramonto nel cielo di Micene la principessa troiana ripensa il tramonto e la rovina della sua città. In un intreccio apparentemente casuale o sul filo dell’associazione analogica, si affollano alla memoria la traversata dell’Egeo in tempesta, tra le troiane schiave dei vincitori, e l’ultima notte di Troia, e l’arrivo in città delle Amazzoni al comando di Pentesilea, e l’adolescenza e la deflorazione rituale che Enea non riesce a compiere, forse proprio perché i due scoprono in quella circostanza di amarsi.

Rapidamente un gran numero di personaggi e di eventi che muovono dal mito e si caricano subito delle tematiche, delle minacce di oggi, gremiscono le pagine.

La narrazione fornisce frammenti del paesaggio dell’infanzia: un’infanzia femminile felice, dominata dal fascino della figura paterna che evoca traffici con prìncipi lontani, cifre, progetti politici da cui Cassandra è più attratta dei suoi fratelli. Ma altri momenti incalzano e si sovrappongono. Un sacerdote greco, Pantoo, oscuramente diventa sacerdote dell’Apollo troiano. Un indovino troiano, Calcante, proditoriamente passa ai greci. Un fratello ritenuto morto, Paride, ritorna all’improvviso e minaccia il rapimento della bella Elena e forse davvero la rapisce ma per perderla subito in Egitto. Intorno a una simulazione nasce una guerra, all’apparenza per riprendersi una moglie rapita, in effetti per disputarsi il dominio dell’Ellesponto. E la spiaggia di fronte al tempio di Apollo si riempie di ordigni, di baluardi, dei greci in possesso di nuove tecniche di guerra, uomini di ferocia mai vista, come Achille la bestia. I piani temporali si intersecano fittamente, la materia narrativa disposta già tutta in poche pagine ora si agglomera per nuclei ora si scinde in molti rivoli. La linea temporale della Troia della giovinezza, dell’ambizione di parlare agli uomini con voce di veggente si intreccia a quella della Troia in guerra, a quella dell’ascesa di Eumelo (una figura di tecnico della repressione nelle cui mani si assomma progressivamente tutto il potere militare e politico).



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