Catalogo delle religioni nuovissime by Graziano Graziani

Catalogo delle religioni nuovissime by Graziano Graziani

autore:Graziano Graziani
La lingua: ita
Format: epub
editore: Quodlibet
pubblicato: 2021-03-02T16:00:00+00:00


San Ernesto de La Higuera

Il fotografo antillano Jeremiah de Saint-Amour è uno dei personaggi più emblematici e memorabili tra quelli raccontati da Gabriel García Márquez, nonostante compaia solo in poche pagine, nell’incipit de L’amore ai tempi del colera, e per giunta già morto. Questo suo essere «interrotto» ha fatto sì che molti lettori si appassionassero a lui, tanto che lo scrittore colombiano dovette rispondere a più riprese ai suoi lettori sulla genesi di quell’affascinante personaggio, rivelando che aveva pescato dai ricordi di infanzia, quando gli capitò di vedere il cadavere di un uomo con cui suo nonno giocava a scacchi, il quale si era suicidato con il cianuro di oro. Il dottor Juvenal Urbino – che nel romanzo, come il nonno di Márquez, era amico di Jeremiah e giocava a scacchi con lui – dice del suicida che era «qualcosa di strano» e, per la precisione, «un santo ateo». Ma subito dopo, consapevole dell’ossimoro che ha evocato, aggiunge: «Ma questi sono affari di Dio».

Può esistere un santo ateo? Oppure si tratta di una contraddizione inconciliabile? Márquez sembrerebbe suggerire di no, che una strada in grado di unire gli uomini straordinari alla devozione popolare esiste a prescindere dalla logica a cui siamo abituati. Ma siamo nella finzione del romanzo. Tuttavia, alcuni fatti accaduti realmente un po’ più a sud della terra d’origine del premio Nobel per la letteratura sembrerebbero confermare questa sua intuizione. A La Higuera, un piccolissimo villaggio boliviano della provincia di Vallegrande, è sorto un culto che ha per oggetto uno dei più famosi e celebrati rivoluzionari del Novecento, Ernesto Guevara detto il «Che».

Chi conosce la storia di Che Guevara e il suo mito ha sicuramente già sentito parlare di La Higuera. In questo villaggio di appena venti case il rivoluzionario argentino, che legò indissolubilmente la sua immagine alla Rivoluzione cubana, trovò la morte per mano dell’esercito boliviano. Nonostante il successo della rivoluzione castrista, Guevara preferì lasciare ad altri gli onori e il prestigio degli incarichi di governo e proseguì con la sua attività di guerriglia volta a costruire la rivoluzione globale: prima in Congo e poi in Bolivia. Nel paese ­sudamericano provò a sobillare una rivolta popolare contro la dittatura militare di Barrientos, ma senza riuscirvi. Non ottenne il supporto del locale Partito comunista, che era filosovietico, mentre l’esercito boliviano fu appoggiato attivamente dalla CIA. Una serie di circostanze sfortunate, o non gestite bene, misero ben presto in difficoltà il Che e il gruppo che guidava, rimasto per giunta senza il contatto radio con Cuba che doveva in qualche modo aiutarlo. Nell’ottobre del 1967 fu catturato con una manciata di compagni a pochi chilometri dal villaggio de La Higuera: dopo uno scontro a fuoco, dove fu ferito, si arrese ai militari boliviani.

Il Che venne portato proprio nel piccolo villaggio montano, in attesa di capire cosa farne. Sembra che Barrientos ordinò l’esecuzione immediata, diffondendo nel frattempo la notizia che il Che era stato ucciso in combattimento. In realtà ci volle più tempo, anche a causa della presenza di Félix



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