CENT'ANNI DI SOLITUDINE by Gabriel García Márquez

CENT'ANNI DI SOLITUDINE by Gabriel García Márquez

autore:Gabriel García Márquez [Márquez, Gabriel García]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: italiano, no cover, archivio italiano
pubblicato: 2012-02-07T11:17:22+00:00


Meme eluse la conversazione con una risata stenta. Ursula non insistette, ma ebbe la definit iva conferma dei suoi sospetti quando si accorse che Meme non veniva più a trovarla. Sapeva che si preparava più presto del solito, che non aveva un attimo di pace mentre aspettava l'ora di usc ire, che passava notti intere rigirandosi nel letto della stanza attigua, e che la infastidiva anche lo svolazzare di una farfalla. Una volta la sentì dire che andava a trovare Aureliano Secondo, e Ursula si meravigliò che Fernanda avesse la fantasia cosí limitata da non sospettare di nulla qua ndo suo marito venne in casa a chiedere della figlia. Era fin troppo evidente che Meme era coinvolta in faccende misteriose, in convegni urgenti, in ansietà represse, fin da molto prima della sera in cui Fernanda aveva suscitato un parapiglia per averla sorpresa a baciarsi con un uomo nel cinema.

La stessa Meme era in quei giorni cosí svagata che accusò Ursula di averle fatto la spia. In realtà aveva fatto la spia a sé stessa. Da diverso tempo si lasciava dietro una scia di indizi che avrebbero insospettito persino la persona più ottusa, e se Fernanda ci mise tanto a scoprirli fu perché lei stessa era ottenebrata dai suoi rapporti segreti coi medici invisibili. Ma anche in quelle condizioni finì per notare i profondi silenzi, i sussulti intempestivi, i cambiamenti di umore e le contraddizioni della figlia. Intraprese una sorveglianza dissimulata ma implacabile. La lasciò uscire con le sue amiche di sempre, la aiutò a vestirsi per le feste del sabato, e non le rivolse mai una domanda impertinente che potesse metterla sull'avviso. Aveva ormai molte prove che Meme faceva cose diverse da quelle che annunciava, ma preferì non far trapelare ancora i suoi sospetti, in attesa dell'occasione decisiva. Una sera, Meme le disse che sarebbe andata al cinema con suo padre. Poco dopo, Fernanda udì i razzi della baldoria e l'inconfondibile fisarmonica di Aureliano Secondo dalle parti di Petra Cotes. Allora si vestì, entrò nel cinema, e nell'oscurità della platea riconobbe sua figlia. La sconcertante emozione dell'azzecco le impedì di vedere l'uomo col quale si stava baciando, ma riuscí a percepire la sua voce tremula in mezzo ai fischi e alle risate assordanti del pubblico. "Mi spiace, amore," gli sentì dire. Fece uscire Meme dalla sala senza dirle una parola, la sottomise alla vergogna di farla passare per la chiassosa Strada dei Turchi, e infine la chiuse a chiave nella stanza.

Il giorno dopo, alle sei del pomeriggio, Fernanda riconobbe dalla voce l'uomo che la andò a trovare. Era giovane, citrigno, con occhi scuri e malinconici che non l'avrebbero meravigliata tanto se avesse conosciuto gli zingari, e un'aria sognante che a qualsiasi donna con un cuore meno severo del suo sarebbe stata sufficiente per capire i motivi di sua figlia. Vestiva di lino molto liso, con scarpe disperatamente difese con strati sovrapposti di biacca, e portava in mano una paglietta comprata il sabato prima. Mai in vita sua, né prima né



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