C'era una volta in America Latina by Giorgio Oldrini

C'era una volta in America Latina by Giorgio Oldrini

autore:Giorgio Oldrini [Oldrini, Giorgio]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2020-06-04T22:00:00+00:00


LA NOTTE DI PABLO

Pablo uscì dalla festa che era ormai notte fonda. Le gambe gli tremavano e la testa era un pallone che girava senza sosta. “Come sempre in queste penas di esuli cileni. Tanta nostalgia, ricordi dolorosi a non finire e troppa birra per cercare di annegarli. E quel maledetto cubano che è arrivato con il suo rum. Buono, ma certo, unito alla birra, una miscela esplosiva. Ah, poi quello là di Pavia è piombato lì con il vino delle sue parti. Un insieme da svenire, se non si è allenati. Certo la Milagros ha tentato di tutto con le sue empanadas, ma in Cile hanno un sapore diverso. Non sanno di nostalgia. E prima del golpe non odoravano come adesso di sconfitta e di compagni torturati e morti ammazzati. Mario Gomez Lopez dalla sua radio Mosca dice sempre che non dobbiamo farci rubare da Pinochet anche l’allegria. Ma è più facile bere che restare allegri. Per esempio, la Milagros, come fa a lasciarsi andare, se dopo due bicchieri le riaffiorano i ricordi di quando l’hanno torturata? E le viene da piangere, non per la birra, ma per gli incubi della picana, delle violenze sessuali, delle botte”.

Uscì dalla festa, Pablo, e naturalmente alle tre di notte tram, bus, metro niente, nemmeno parlarne. E i taxi, pochi e comunque troppo cari per un esule. “Camminerò, ne ho per un bel po’ per andare da Crescenzago a Loreto, ma almeno il moto e il fresco della notte di Milano mi rischiareranno le idee” pensava mentre metteva faticosamente un passo dopo l’altro. “Mi madre, come gira la testa” pensava e aggiungeva dentro di sé “In fondo sono riconoscente ai milanesi, mi hanno accolto come fratelli dopo il golpe, ma quando sono ubriaco questa città non la sopporto. Ho nostalgia di Santiago. Laggiù quando sei bevuto tutto è più facile, non c’è paragone possibile. Ci sono le Ande che incombono, proprio lì davanti a te, e uno, anche se gli gira la testa come un pallone, sa subito dove andare. Per arrivare a casa mia, a destra della Cordigliera. Qui invece è tutta pianura, come fa ad orientarsi un poveretto che ha mescolato birra, rum e vino in quantità?”

Faceva fresco a quell’ora, ma l’ottobre milanese non aveva ancora portato quella pioggerellina che ti entra nelle ossa e nemmeno la nebbia che tutto avvolge. Pablo cominciò a camminare lungo quella via che doveva portarlo passo dopo passo, faticosamente, verso casa. “Beh, lo sapevo che sarebbe finita così, una lunga camminata in una notte milanese deserta. Avevo previsto tutto, compresa la sbornia finale, il mal di testa i ricordi che tornano sempre lì, a quell’11 settembre del 1973”.

Quella mattina di anni prima, Pablo tornava da Valparaiso, dove era andato per raccogliere le notizie per il suo giornale. Si sussurrava di strani movimenti nella Marina militare, e Valparaiso era la base della Armada. Sì, si era accorto che tirava una brutta aria. Aveva scritto il suo articolo allarmato, lo aveva dettato al giornale, poi non aveva avuto voglia di nulla, se non di dormire.



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