Champagne, carote e tacchi a spillo (Italian Edition) by Katiuscia Salvini

Champagne, carote e tacchi a spillo (Italian Edition) by Katiuscia Salvini

autore:Katiuscia Salvini [Salvini, Katiuscia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-06-07T22:00:00+00:00


Gabriel

Giuro che appena vedo Oliver lo uccido con le mie mani.

Se voleva passare del tempo con May, avrebbe potuto farlo senza scomodare me. Mi ha pure minacciato, lo stronzo!

«Sei sicuro? Non mi sembri molto allettato dall’idea» domanda Cécile.

«E da quando ti interessa quello che mi va o non mi va di fare?» chiedo di rimando, impregnando il tono di sarcasmo.

«Non m’interessa, infatti.»

Scuoto la testa e quasi mi pento di non aver colto al volo la proposta di tornare a casa. «Insomma, vuoi bere qualcosa con me o no?» replico irritato sfregando le mani sui pantaloni.

«Tu vuoi farlo?»

«Non te lo avrei proposto altrimenti.» Assurdo. Mi avevano detto che alcune donne sapevano toglierti l’anima, ma mai nella vita avrei creduto che ce ne fossero di così brave.

Cécile mi analizza con attenzione, morde il labbro e abbassa per un secondo le palpebre. Le basta un istante per trasformarsi da tigre siberiana a micetto bagnato. «Allora portami in un locale carino.»

In realtà ne ho già qualcuno in mente. Îlot Sacré è un labirinto di ristorantini e bar, locali di musica che accontentano tutti i gusti; in più è la miglior zona di Bruxelles per la scelta delle birre.

Non lontano da qui c’è un posticino niente male dove mi piacerebbe bere qualcosa, devo solo capire se possa essere di suo gradimento visto che immagino di avere un concetto di “carino” diverso dal suo.

«Ti piace la musica rock?» indago mentre raggiungiamo Rue des Bouchers.

«Non la disprezzo.» È distratta, si osserva intorno intrigata mentre in tanti squadrano lei. Non ci fa neanche caso, sarà talmente abituata a stare al centro dell’interesse altrui che le occhiate degli uomini le scivolano addosso.

«Bene, è già qualcosa… Non sei del tutto da buttare» ironizzo, ma Cécile non coglie la battuta. Al contrario, se potesse, non ci penserebbe due volte a stringermi alla gola quelle dita sottili.

«Non sono certo io la persona da cestinare, qui» ribatte piccata, le labbra strette e il nasino increspato per il disappunto.

«Be’, guardati intorno e scegli.»

Sbuffa, ma si limita a seguirmi senza rispondere. Tiene la borsetta ben salda nella mano e mi chiedo come riesca a camminare su quei tacchi a spillo senza emettere un lamento. Christine non resiste neanche un’ora quando indossa scarpe del genere, e le sue sono decisamente più basse di quelle che indossa Cécile.

Svoltiamo per Impasse de la Fidélité, il locale che voglio raggiungere si trova qualche metro più avanti. È uno dei miei preferiti, ottima musica e una vasta scelta di birre.

«Prego» dico aprendole la porta.

Cécile mi occhieggia con sospetto, poi mi sfila davanti. «Non fingere di essere quello che non sei solo per fare bella figura.» Il suo profumo dolciastro mi solletica le narici.

Anche qui alcuni uomini si girano a guardarla e la cosa inizia a stancarmi. Senza neanche pensarci, le metto una mano sulla schiena e l’accompagno all’interno del locale.

Cécile si irrigidisce, ma non dice nulla perché la mia bocca si avvicina al suo orecchio. «Con chi dovrei fare bella figura, con te?» domando. Nel frattempo lancio un’occhiataccia a quei



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