Charlie Chan e il cammello nero by BIGGERS Earl Derr

Charlie Chan e il cammello nero by BIGGERS Earl Derr

autore:BIGGERS Earl Derr
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 8879831984
editore: Gruppo Newton
pubblicato: 1993-10-17T22:00:00+00:00


13. Colazione a casa Chan

Un’ora dopo la nuotata di Smith, Charlie Chan si alzò e, affacciandosi alla finestra della camera da letto, rimirò il panorama della città e del mare. De Punchbowl Hill la vista era meravigliosa: vallate verdi e mare scintillante, fiori rossi e gli alberi fioriti con profusione di colori e qua e là le casette di mattoni rossi. La vita di Charlie era legata a questo luogo e gli piaceva stare alla finestra di mattina a riflettere sulla sua buona sorte.

Quel giorno però preferì pensare ai problemi che aveva di fronte. Il caso gli era sembrato insolubile quando era andato a letto ma dopo una buona dormita sentiva una nuova energia. Lui, un poliziotto che veniva dal continente, si sarebbe arreso di fronte a un problema che evidentemente aveva una soluzione molto semplice? Era una situazione che richiedeva tutto il suo impegno e la sua intelligenza. Pensò alla gru che, aspettando che il mare scomparisse lasciandole il pesce da mangiare, era morta di fame. Chan non aveva nessuna intenzione di emulare quello stupido volatile.

La sua non era certo una casa silenziosa. Undici bambini rendono rumoroso qualsiasi luogo. Ovunque risuonavano voci, grida, risate, proteste e, ogni tanto, qualche pianto. Con la gradevole sensazione che il giorno era cominciato come tutti gli altri, Charlie si preparò per il lavoro.

In sala da pranzo trovò i tre figli maggiori seduti al tavolo che lo guardarono con uno strano interesse, molto raro da parte loro. Quando parlarono tutti insieme ne scoprì la causa. Una delle loro eroine, secondo i giornali della mattina, era stata assassinata e loro si aspettavano di vedere punito subito il colpevole o almeno di conoscerne il movente.

— Calma — gridò Charlie. — Come può un uomo pensare sotto un albero pieno di uccelli canterini? — Si rivolse a Henry, il suo figlio maggiore che, già pronto per uscire, si stava accendendo una sigaretta. — Tu dovresti essere al magazzino.

— Ci sto andando, papà — replicò Henry. — Ma raccontaci di Shelah Fané.

— L’avete già letto sul giornale. Qualcuno, molto maleducatamente, l’ha pugnalata. Ora va’ al lavoro.

— Chi è stato? — chiese Rose, la figlia maggiore. — È questo che vogliamo sapere.

— Altri languono in un simile dubbio — ammise suo padre.

— Sei tu l’incaricato del caso, vero, papà? — domandò Henry.

Charlie lo guardò. — A Honolulu chi altro potrebbe essere incaricato? — chiese laconico.

— Ebbene, a che punto sei? — chiese Henry che aveva assunto il modo di parlare americano. — Quando prenderai il colpevole? Chi diavolo è?

Charlie lo guardò ancora, sospirando. Questi ragazzi erano il suo legame con il futuro e spesso si chiedeva quale futuro.

— Come ho già avuto occasione di sottolineare, il tuo linguaggio è davvero poco dignitoso — lo rimproverò. — Non ho ancora localizzato il colpevole e di conseguenza non so chi sia.

Ma lo farai, vero, papà? — si intromise Rose. — Non rinuncerai, vero?

— Quando ho solo minacciato di farlo? — volle sapere lui.

Lei gli sorrise maliziosa. — Vedi, papà…

— Quando ero



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