Che cosa muove la cultura by Annalisa Cicerchia

Che cosa muove la cultura by Annalisa Cicerchia

autore:Annalisa Cicerchia [Cicerchia, Annalisa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Bibliografica
pubblicato: 2021-03-30T22:00:00+00:00


6.2.1. La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni

Le campagne condotte a partire dagli anni sessanta e fino agli anni ottanta in tutto il mondo, e soprattutto nei paesi del Terzo Mondo, per promuovere l’uso del latte artificiale in polvere, presentato come un alimento più moderno e igienico per i neonati rispetto all’allattamento al seno, sono un esempio lampante di pratiche moderne che si sono dimostrate molto meno efficaci delle loro controparti tradizionali. Dietro alla soluzione proposta c’era la spinta degli interessi economici dell’industria alimentare. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che questa pratica, invece che più efficace, era invece seriamente dannosa per la salute dei bambini. L’uso di latte artificiale in polvere nei paesi economicamente meno sviluppati si è associato a risultati sanitari più scadenti a causa della prevalenza di condizioni di preparazione non igieniche, tra cui la mancanza di acqua pulita e di attrezzature igienizzanti (OMS 2011). Infatti “l’allattamento al seno è un modo ineguagliabile di fornire un cibo ideale per la crescita sana e lo sviluppo dei neonati; [...] costituisce una base biologica ed emotiva unica per la salute sia della madre che del bambino; [...] le proprietà anti-infettive del latte materno aiutano a proteggere i neonati dalle malattie; [...] esiste un’importante relazione tra allattamento al seno e distanziamento delle gravidanze”. L’OMS ha riconosciuto “che l’incoraggiamento e la protezione dell’allattamento al seno è una parte importante delle misure sulla salute, sulla nutrizione e di altre misure sociali necessarie per promuovere una crescita sana e lo sviluppo dei lattanti e dei bambini piccoli; e che l’allattamento al seno è un aspetto importante dell’assistenza sanitaria di base” (OMS 1981).

Molti progetti per lo sviluppo economico di aree o gruppi poveri, o considerati arretrati, sono stati accompagnati da cambiamenti culturali che, o non erano stati previsti, o erano stati considerati utili. Per la maggior parte, questi progetti erano di natura tecnica e riguardavano la produzione di beni e servizi, l’agricoltura, l’edilizia abitativa, le tecnologie, l’approvvigionamento idrico o l’igiene. Eppure, il loro impatto sulla cultura è sempre stato significativo. Dall’organizzazione dello spazio alla divisione del lavoro, dalla struttura familiare alle relazioni intergenerazionali, dalla proprietà all’autorità e così via, il cambiamento tecnologico ha provocato cambiamenti culturali, spesso con effetti dirompenti. Questo aiuta a capire perché la valutazione dell’impatto culturale è stata in origine più spesso orientata a elencare i danni che a mettere in evidenza le storie di successo. Dalla fine degli anni novanta, si è studiato l’impatto culturale soprattutto in relazione ai programmi di aiuto allo sviluppo delle comunità indigene.



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