Chi voglio sei tu (Italian Edition) by Mariangela Camocardi

Chi voglio sei tu (Italian Edition) by Mariangela Camocardi

autore:Mariangela Camocardi [Camocardi, Mariangela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: MC Books
pubblicato: 2022-02-08T23:00:00+00:00


10

L’odore di stalla era greve. Al tanfo di letame si era aggiunto quello acre del panico, del sudore e del molto sangue perso dalla cavalla che si era appena sgravata. Alda, la giumenta, aveva superato un parto difficile che per poco non si era concluso in modo tragico. Si era rivelata essenziale la perizia del veterinario chiamato ad assisterla, salvando madre e nascituro. Ora l’animale, come qualsiasi neomamma orgogliosa del suo cucciolo, strofinava amorevolmente il muso sul pelame umido del puledrino, una tenera creatura che si reggeva a stento sulle zampe malferme e irrequiete, affrontando la vita con occhi curiosi di scoprire il mondo. Sembrava stesse cercando un baricentro meno precario della paglia su cui posavano gli zoccoli, sotto gli attenti occhi materni che ne seguivano i goffi movimenti.

— Non avrei lontanamente pensato, uscendo di casa, di dover assistere a una nascita — esclamò ridendo Zara, rivolgendosi a Denis, disteso vicino a lei. Non era infastidita dal ristagnare delle esalazioni del bestiame. Infatti, oltre alla spossata Alda e al puledro, nello scuro e non eccessivamente vasto spazio della stalla trovavano rifugio una mezza dozzina di vacche che ruminavano pigramente il foraggio insieme ai vitelli, e alcune caprette che si aggiravano indisturbate. Il loro padrone, un contadino che pareva già vecchio a trent’anni, tanto la fatica dei campi gli aveva piegato le spalle e sciupato la faccia, era andato a festeggiare il lieto evento con la nutrita famiglia nella costruzione colonica adiacente. Aveva esteso l’invito anche a loro, ma Denis aveva cortesemente rifiutato. Oltre a essere molto provato per le energie profuse nelle ultime concitate ore, desiderava lavarsi e, prima ancora, riaccompagnare a casa. Zara. Lei ravvisava in lui il prototipo in estinzione, del romantico cavaliere senza macchia e senza paura.

— Vi avevo dato appuntamento per offrirvi un gelato quando, in procinto di passare a prelevarvi con il calesse, è arrivato uno dei figli del buon Battista ad avvisarmi che Alda era entrata in travaglio in anticipo e il padre era preoccupato per la giumenta.

— Con ragione direi.

Denis annuì. Era allungato sul fieno e tirava il fiato dopo i momenti in cui, disperando di farcela, si era prodigato per la puerpera. Il puledro si presentava piegato e la madre, al primo parto, non riusciva a espellerlo. Aveva dovuto infilare il braccio nell’utero e girare manualmente il cavallino nella giusta posizione, procurando dolore alla cavalla, che si era limitata a nitrire piano, così stremata da giacere inerte sul fianco. Era tutto finito e Denis era decisamente soddisfatto che la vita avesse trionfato. Siccome era accaldato, si era sfilato il panciotto e arrotolato le maniche della camicia, incrociando le braccia sotto il capo in una posa rilassata mentre si godeva il meritato riposo. I folti capelli biondi brillavano come oro nel pulviscolo quasi evanescente di una sottile lama di sole che gli sfiorava la testa, penetrando da una finestrina posta a occidente.

— Avete l’aspetto e le maniere di un dandy e non avrei certo supposto che faceste il veterinario, Denis.

— E io non



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