Chopin by Piero De Martini

Chopin by Piero De Martini

autore:Piero De Martini [Martini, Piero De]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2016-10-11T22:00:00+00:00


le composizioni del 1843

2 Notturni op. 55

[Il primo Notturno, in Fa minore-maggiore, è] forse il più popolare, ma non il migliore: e certamente non il più sottile. L’estrema semplicità della linea melodica lo rende simile ai canti folkloristici polacchi ai quali Chopin si è molto parsimoniosamente ispirato.

– Bernard Gavoty, 1974, Chopin

Nessun dubbio invece sulla grandezza del Notturno in Mi bemolle maggiore. Anzi, si tratta di uno di quei capolavori che di tanto in tanto fanno la loro comparsa nella letteratura musicale. La melodia è di largo respiro, di ritmo cullante, quasi di siciliana, lenta nel movimento, ma di intensa sonorità, aperta alle più vistose trasformazioni. L’identità tra canto vocale e canto strumentale è divenuta perfetta, in una linea melodica che le ampie volute dell’accompagnamento morbidamente mettono in luce, e che nel corso dell’opera riuscirà a trasformarsi con tanta maestria da essere sempre diversa e nello stesso tempo sempre se stessa.

– Gastone Belotti, 1984, Chopin

3 Mazurche op. 56

La prima Mazurca attua una fusione tra mazurca e valzer, con trapassi armonici raffinatissimi, che appartengono allo Chopin della maturità, ma con un profilo stilistico del tema di valzer che ricorda addirittura le composizioni infantili di Chopin. La seconda è uno stupefacente mosaico di frammenti stilistici diversi. Nella terza troviamo invece una vera e propria citazione della Sonata op. 4 [del 1827]. Questa fase dello stile di Chopin che oggi viene intesa nel senso di un ripiegamento nostalgico – e desta un immenso interesse nei commentatori – in passato pareva indice di decadimento. Il Valetta chiama «alquanto sbiadita» l’op 56, esprimendo un’opinione che prevale nella critica dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento. «Nessuna delle composizioni di Chopin è carica di così intensa emozione come le sue opere scolastiche», dice invece giustamente lo Hedley, seguito da quasi tutti i critici.

– Piero Rattalino, in C. Capriolo e G. Dolza,

Chopin. Signori, il catalogo è questo!

Berceuse in Mi bemolle maggiore op . 57

Qui non siamo nel terreno della grande musica, piuttosto ci troviamo vicini al regno dell’illusione musicale.

– Ippolito Valetta, 1910, Chopin. La Vita – Le Opere

Si realizzano […] delle sonorità magiche di un’incantata inespressività, di un’affinata dolcezza che costituiscono il fascino di questo singolare pezzo. Simili esempi di dissociazione timbrica degli intervalli non si incontreranno nuovamente che sette decenni più tardi in lavori come il minuetto della Sonatina di Ravel, i Sei piccoli pezzi op. 19 di Schönberg o il finale della Suite op. 14 di Bartók.

– Roman Vlad, in C. Capriolo e G. Dolza,

Chopin. Signori, il catalogo è questo!

[…] il tema si modifica (dopo un inizio di tipo quasi tradizionale), disintegrandosi in un iridescente pulviscolo sonoro che raggiunge quella eterea immaterialità che sembra quasi una delle mete estetiche della concezione chopiniana dell’ultimo periodo […] non è più un tema che aggiunge elementi sempre più abbondanti e complessi alla sua intelaiatura, ma è il tema stesso che si fa ornamento e che in questo senso percorre una parabola che alla fine lo porta a ritrovare se stesso.

– Gastone Belotti, 1984, Chopin

Alcuni allievi di Chopin mi hanno



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