Christie Agatha - 1941 - Corpi al sole by Christie Agatha

Christie Agatha - 1941 - Corpi al sole by Christie Agatha

autore:Christie Agatha
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852035104
editore: Mondadori
pubblicato: 2003-01-01T23:00:00+00:00


VIII

Si trovavano nella camera che era appartenuta ad Arlena Marshall. Due porte-finestre davano su un balcone dal quale si dominava la spiaggia e il mare. Il sole inondava l’ambiente facendo scintillare l’assortimento di fla-coni sul tavolino da toeletta.

In mezzo a una confusione di oggetti e capi di vestiario femminili, tre uomini si aggiravano osservando ogni cosa. L’ispettore Colgate apriva e chiudeva i cassetti. A un tratto emise un’esclamazione: aveva trovato un pacco di lettere. Lui e Weston le esaminarono rapidamente.

Poirot si era avvicinato all’armadio. Aprì uno sportello e vide un buon numero di vestiti appesi. Aprì l’altro sportello. Biancheria in grande ab-bondanza e, su un ripiano, numerosi cappellini. C’erano anche due cappelli da spiaggia: uno color rosso lacca e l’altro giallo chiaro… un grande cappello di paglia di foggia hawaiana… uno in tela turchina e tre o quattro mi-nuscoli copricapi che dovevano essere costati un capitale.

Hercule Poirot rimase un po’ a guardarli con un sorriso indulgente.

Mormorò:

« Les femmes! »

Il colonnello Weston stava ripiegando le lettere.

«Ce ne sono tre di Redfern» disse. «Che sciocco! Tra qualche anno imparerà a non scrivere lettere alle donne. Le donne le conservano sempre e giurano d’averle distrutte. Qui poi c’è la lettera d’un altro… ma la musica è sempre la stessa.»

Porse il foglio a Poirot, che lesse:

Mia adorata Arlena,

il mio cuore è pieno di malinconia. Parto per la Cina, e forse non ti vedrò per anni e anni. Non sapevo che un uomo potesse impazzire per una donna come io impazzisco per te. Grazie per l’assegno. Ormai la denuncia è stata ritirata. Mi sono salvato per miracolo. E pensare che volevo guadagnare dei milioni per te. Po-trai perdonarmi? Volevo ornare di stupendi brillanti le tue orecchie… le tue orecchie incantevoli, e cingerti il collo di perle senza pari… ma dicono che le perle non sono più di moda. Forse avrei preferito uno smeraldo favoloso. Sì, un grande smeraldo, freddo e verde, pieno di fuoco nascosto. Non mi dimenticare… Lo so che non mi dimenticherai. Sei mia… per sempre,

Addio, addio, addio.

J. N.

L’ispettore Colgate disse:

«Varrebbe la pena di appurare se il signore J. N. è partito davvero per la Cina, altrimenti… potrebbe essere la persona che cerchiamo. Dovrebbe essere il giovanotto di cui ci ha parlato la signorina Brewster. Sì, questo squarcio lirico può essere utile.»

Hercule Poirot annuì.

«Forse quella lettera è importante» disse.

Si volse per osservare la stanza. Il suo sguardo si soffermò sulle bottiglie che ingombravano il tavolino, sull’armadio che era rimasto aperto, su un grande Pierrot che troneggiava insolente in mezzo al letto.

Passarono nella camera di Kenneth Marshall. Era attigua a quella della moglie, ma non c’era uscio di comunicazione. Era più piccola e priva di balcone, ma le due finestre guardavano anch’esse verso il mare. Tra l’una e l’altra era appeso uno specchio dalla cornice dorata. In un angolo, accanto alla finestra di destra, stava il tavolino da toletta. C’erano due scatole d’a-vorio, una spazzola da panni e una bottiglia di lozione per capelli. L’angolo opposto era occupato da una scrivania. C’era sopra una macchina per scrivere scoperta con accanto un mucchio di carte.



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