Cinder. Cronache lunari by Marissa Meyer

Cinder. Cronache lunari by Marissa Meyer

autore:Marissa Meyer
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO 22

Cinder poteva sentire gli avvertimenti del dottor Erland risuonarle in testa come un file audio danneggiato, per tutti i dieci chilometri di strada fino al palazzo.

La Regina Levana non si fermerà davanti a nulla per assicurarsi il controllo, per sconfiggere ogni resistenza. Ciò significa uccidere coloro che possono resisterle: quelli come te.

Se ti vedesse, ti ucciderebbe.

Eppure, se lungo la strada dall'appartamento al palazzo fosse successo qualcosa a quell'androide che aveva informazioni reali sulla Principessa Lunare scomparsa, Cinder non se lo sarebbe mai perdonato. Era sua responsabilità riportare l'androide a Kai, sano e salvo.

E poi, il palazzo era un luogo enorme. Che possibilità aveva di imbattersi nella Regina Lunare, che probabilmente non avrebbe comunque avuto intenzione di passare il tempo socializzando con i cittadini?

Nainsi era molto più veloce di Iko sulle sue ruote e Cinder doveva correre per tenere il passo. Ma la loro andatura rallentò quando scoprirono di non essere le uniche persone dirette a palazzo, quel pomeriggio. Ai piedi del promontorio, la strada principale era bloccata nel punto in cui si lasciava alle spalle la città e diveniva un accesso privato, ombreggiata dai pini storti e dai salici piangenti. I tornanti erano affollati di pedoni che si inerpicavano lentamente su per la collina. Alcuni camminavano soli, altri in gruppi numerosi. Cinder sentiva le loro conversazioni, rabbiose e determinate, le braccia che si agitavano in gesti scomposti. Non la vogliamo qui. Cos'ha in mente Sua Altezza? Il ruggito crescente della folla echeggiava lungo la strada. Centinaia, forse migliaia, di voci arrabbiate parlavano all'unisono.

--- No alla regina della Luna! No alla regina della Luna! No alla regina della Luna!

Svoltando l'ultima curva, lo sguardo di Cinder cadde sulla folla che riempiva il cortile davanti al cancello rosso del palazzo e si riversava per la strada. Era a malapena contenuta da un'agitata fila di guardie di sicurezza.

Alcuni cartelli spuntavano sopra le loro teste.



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