Cinema, televisione, cinema by Guglielmi Angelo

Cinema, televisione, cinema by Guglielmi Angelo

autore:Guglielmi Angelo [Angelo, Guglielmi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1 Con l’eccezione di Luce in macchina, da me avviato appena arrivato al Luce, proposto (e mai portato a termine) da Enrico Ghezzi, il più geniale tra gli autori impegnati nel cinema di ricerca. (Qui qualche malizioso commentatore non rinunciava a lasciarsi sfuggire a fil di labbra: “Tanto impegnato nella ricerca da non riuscire a concluderla!”)

Le sale cinematografiche

L’esercizio cinematografico in Italia era in quegli anni (1995 e immediatamente seguenti) in uno stato di suprema difficoltà. Il suo male aveva due volti: da un lato, il ridotto numero di sale cinematografiche (di schermi), in continua diminuzione; dall’altro, le sale stesse sprovviste di quelle condizioni di accoglienza richieste dal nuovo pubblico uscito euforico dal boom economico (ormai in esaurimento o forse già esaurito) e dotate di attrezzature tecnologiche e modalità di proiezione ancora anteguerra e affatto obsolete. Il potenziale complessivo della sua attività era molto basso, riuscendo malamente a distribuire il cinema cosiddetto commerciale (più che altro di origine americana) e lasciando pochissimi spazi per accogliere il cosiddetto cinema di qualità italiano e più in genere europeo. Il consumo di cinema in Italia (valutato in numero di spettatori) era stato in quegli anni inferiore ai cento milioni, contro i centoquaranta della Francia e i centocinquanta della Germania.

Gli italiani andavano poco al cinema perché le sale (i cinema) non erano in grado di accoglierli e quel poco che vi si recava era per i grandi successi americani. Diventava urgente mettere in moto forti processi di rinnovamento puntando a due obiettivi: moltiplicazione degli schermi e ristrutturazione delle sale esistenti (i due obiettivi erano ovviamente complementari).

In questo quadro di difficoltà generali, l’attività di distribuzione dell’Istituto Luce denunciava le sofferenze maggiori, non disponendo di autonomia operativa per mancanza di sale a propria gestione in cui svolgere con qualche efficacia il lavoro di distributore. Né era sufficiente ad alleviare il disagio (anzi ne esaltava l’evidenza) la piccola partecipazione (dal Luce concordata qualche anno prima) alla gestione del cinema Greenwich a Roma e tanto meno la proprietà dell’Arlecchino a Bologna che, a causa della dimensione – circa mille posti – era affidato a un gestore bolognese per la proiezione del listino ultrapopolare di Cecchi Gori.

Appena arrivato alla direzione dell’Istituto (iniziava in salita il mio cammino), il primo problema che mi trovai di fronte fu la distribuzione del film Celluloide di Carlo Lizzani che il Luce aveva appena prodotto. Non ho bisogno di riflettere più di tanto per rendermi conto che non mi basta il Greenwich per garantire una degna diffusione a un film di un autore importante e di davvero notevole impegno produttivo. Mi rivolgo per aiuto alla Medusa (proprietaria di una robusta catena di sale) che mi assicura due settimane al cinema Sala Umberto di Roma e, sempre a Roma, il film, grazie al produttore Lucisano, viene proiettato per una settimana al Savoy. Lo impongo (sconsideratamente) all’Arlecchino di Bologna, mentre a Milano trovo ospitalità per una settimana al cinema Eliseo di via Torino. L’evidente povertà del piano di distribuzione che ero riuscito ad arrangiare mi viene duramente contestato in una riunione all’Anica, alla presenza di un gran numero di registi e produttori.



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