Clima corona capitalismo by Andreas Malm

Clima corona capitalismo by Andreas Malm

autore:Andreas Malm [Malm, Andreas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2021-03-07T23:00:00+00:00


Breve necrologio della socialdemocrazia

La nostra trattazione deve farsi qui sinottica e sillogistica a un livello di brutalità. La socialdemocrazia, per come la conosciamo, ha avuto la sua speciazione nel momento in cui Eduard Bernstein cominciò a mettere in dubbio l’ortodossia della rivoluzione. Il suo postulato essenziale era l’assenza di crisi. Vero Steven Pinker del socialismo, Bernstein mise in rilievo il fatto empirico che nessuna grave crisi, da venti o trent’anni a quella parte, aveva scosso l’economia capitalista; questo invalidava la profezia marxiana secondo cui il sistema tendeva al collasso. Non essendo soggetto a malfunzionamenti, l’idea di prendere il potere, abbattere un capitalismo ormai decrepito e insediare un ordine del tutto nuovo era ormai superflua: invece, la socialdemocrazia poteva continuare a rafforzarsi e ottenere riforme graduali, e riscattare così progressivamente la classe operaia dalla sua misera condizione. Com’è noto, Rosa Luxemburg obiettò che la tendenza alle crisi era solo rimandata: in futuro sarebbero scoppiate con una violenza ben più terribile.21 Ignorando la sua prognosi, i socialdemocratici in formazione andarono avanti per la loro strada e di lì a poco fornirono la prima dimostrazione di come trattavano le catastrofi: accelerandole attraverso il consenso. Da quel bivio in poi, per i socialdemocratici le catastrofi sono sempre state le circostanze più ignominiose. Nel loro paese di nascita, gestirono il secondo grande disastro del XX secolo – l’avvento del nazismo – in modo analogo, tollerando tutti i governi di sinistra fino alla Machtergreifung e non giocando alcun ruolo nella distruzione del Terzo Reich. Quando la socialdemocrazia ebbe in effetti i suoi giorni di gloria, questo accadde nelle società più placide che la storia moderna abbia mai conosciuto. Il caso più tipico è forse quello della Svezia fra gli anni Cinquanta e la metà dei Settanta, recente oggetto d’incensamento retroattivo da parte dei giovani socialdemocratici statunitensi. Tuttavia, poco ma sicuro, nell’emergenza cronica quei giorni tranquilli non torneranno più.

La socialdemocrazia funziona sulla base dell’assunto che il tempo sia dalla nostra parte. Ne occorre moltissimo. Solo allora, passo incrementale dopo passo, possiamo indirizzarci verso una società buona, senza doverci scontrare a viso aperto col nemico di classe e spezzarne il potere; questo, piuttosto, sgocciolerà via. Ma se accade una catastrofe, e se è lo status quo a produrla, il calendario riformista va in frantumi. In quel caso, la socialdemocrazia non ha che due scelte. Può continuare a fluire assieme al tempo, sempre più addentro alla catastrofe – fu la scelta dell’agosto 1914 – o può trasformarsi in qualcos’altro, un altro taxon di socialismo, in grado di capire che il tempo stringe e non è possibile tollerare ancora un decennio, neppure un anno di status quo.

Non intendiamo con questo che le formazioni socialdemocratiche attualmente esistenti non abbiano un ruolo da svolgere. Al contrario, potrebbero incarnare le nostre migliori speranze, come da qualche anno a questa parte. Niente di meglio, per il pianeta intero, di un Jeremy Corbyn premier britannico nel 2019 o Bernie Sanders presidente degli Stati Uniti nel 2020. Se fossero stati loro a guidare le due classiche



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.