Collins Wilkie - 1875 - La Legge e la Signora by Collins Wilkie

autore:Collins Wilkie [Collins, Wilkie]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Classics
ISBN: 9788864118208
Google: eQhIiFg2HsgC
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2012-10-13T22:00:00+00:00

Chiuse gli occhi e posò la testa sull'arpa. Mentre pensava le dita toccavano gentilmente le corde. Pochi minuti dopo alzò la testa, mi guardò e suonò le prime note, il preludio alla canzone.

Era musica buona o cattiva? Non so decidere neanche se fosse musica. Era una selvaggia e barbara successione di suoni, completamente diversa da ogni composizione moderna.

Talvolta suggeriva una lenta e sinuosa danza orientale. Talvolta era modulata su toni che mi ricordavano le più rigorose armonie degli antichi canti gregoriani. Le parole, quando seguirono il preludio, furono selvagge e sfrenatamente libere da tutte le regole di scrittura, proprio come la musica. Senza dubbio erano ispirate dall'occasione. Io ero il soggetto della strana canzone. E quindi, con una delle più belle voci di tenore che abbia mai sentito, il mio poeta cantò di me:

Perché viene?

Mi ricorda la scomparsa;

Mi ricorda la defunta:

Nell'aspetto come l'altra

Nel passo come l'altra;

perché viene?

È il destino che la porta?

Dipaneremo insieme

I labirinti del passato?

Cercheremo insieme

nei segreti del passato?

Ci scambieremo pensieri, idee, sospetti?

È il destino che la porta?

Il futuro lo chiarirà.

Che la notte passi;

Che il giorno venga.

Io vedrò nella sua mente:

Lei guarderà nella mia.

Il futuro lo chiarirà.

Quando giunse agli ultimi versi, la sua voce diminuì d'intensità e le dita toccarono l'arpa sempre più debolmente. Il suo cervello affaticato aveva bisogno di un riposo rigeneratore e se lo prese. Sulle parole finali i suoi occhi lentamente si chiusero. La testa ricadde sulla sedia.

Dormiva con le mani intorno all'arpa, come un bambino che stringa il suo ultimo giocattolo.

Uscimmo dalla stanza in punta di piedi e lasciammo Miserrimus Dexter, poeta, compositore e matto, al suo pacifico riposo.

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