Colpevoli evasioni by Vincenzo Visco

Colpevoli evasioni by Vincenzo Visco

autore:Vincenzo Visco [Visco, Vincenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Egea
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Le stime ufficiali dell’evasione

A partire del 201550 è stato previsto che contestualmente alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def) sia presentato un rapporto sui risultati ottenuti in materia di contrasto all’evasione sulla base di una «Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva», predisposta da un’apposita Commissione.

Disponiamo così di stime ufficiali dell’ammontare delle entrate sottratte al bilancio pubblico, e cioè del tax gap definito come «divario tra le imposte effettivamente versate e le imposte che i contribuenti avrebbero dovuto versare in un regime di perfetto adempimento agli obblighi tributari».

La procedura seguita dalla Commissione segue essenzialmente le stesse logiche degli studi illustrati nei paragrafi precedenti, a partire dall’indagine Istat sull’economia non osservata.

L’indagine riguarda circa il 70% delle imposte e contributi previsti nella legislazione italiana. Il tax gap complessivo (evasione) risulta di circa 110 miliardi di euro nella media del periodo 2012-2014 e in crescita nel corso del tempo: nel 2014 la stima è di 111 miliardi. Nel complesso l’evasione complessiva supera il 24,8% del gettito teorico dovuto.

Per quanto riguarda le singole imposte, i risultati sono molto simili a quelli ottenuti dagli studi ricordati più sopra: l’evasione dei redditi da lavoro dipendente in sede Irpef risulta molto modesta, 3%, mentre quella relativa ai redditi da lavoro autonomo e d’impresa è prossima al 60% e risulta in crescita; il tax gap dell’Ires è prossimo al 37%, quello dell’Iva al 30%, mentre l’Irap e l’Imu risultano evase del 24 e del 27%. Si tratta di un quadro che non ha eguali tra i paesi più sviluppati, e non certo tranquillizzante.

Mentre, come si è visto, esistono stime accademiche relative all’entità dell’economia sommersa nei diversi paesi, non ve ne sono per l’evasione fiscale a livello internazionale51, con l’eccezione della stima del tax gap dell’Iva che vengono effettuate e aggiornate periodicamente a cura della Commissione Europea52. Gli ultimi dati disponibili53 indicano, tra l’altro, che il rapporto tra il gettito Iva e il Pil risulta del 7% nella media europea, mentre è solo del 5,8% per l’Italia, pur in presenza di aliquote molto simili; e anzi l’Italia con il 22% di aliquota ordinaria si colloca nella parte alta della forchetta. Questo dato è già di per sé un indice evidente di una maggiore evasione della nostra imposta come confermano i dati puntuali del tax gap che risulta per l’Italia pari al 32%54, rispetto al 4,4% dell’Olanda, al 5,4% del Lussemburgo, all’8,7% del Portogallo, al 9,4% della Francia, al 10,4% della Germania, al 10,5% del Regno Unito, al 10,4%, e al 17% della Spagna. Per la UE a 26 paesi il tax gap risulta in media del 15,2% (e la mediana è del 12,3%). Peggio dell’Italia fanno solo la Romania (43,9%), la Slovacchia (38,6%), la Lituania (36,5%), la Lettonia (33,8%) e la Grecia (33,4%).

Tornando ai dati ufficiali italiani, e tenuto conto che l’analisi si limita al 70% del gettito complessivo, è più che legittimo ritenere che l’evasione complessiva risulti vicina ai 140-150 miliardi, tra l’8 e il 9% del Pil, il 20% delle entrate



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