Comencini Cristina - 1999 - Le pagine strappate by Comencini Cristina

autore:Comencini Cristina
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788807840715
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2006-12-14T23:00:00+00:00

17.

Il giardino era nell’oscurità. Forte tirò a sé le persiane: il vento scuoteva gli alberi, era carico di pioggia. Chiudendo le persiane ebbe voglia di andarsene. Pensò alla moglie lontana, alle giornate scandite dal lavoro. La voce della moglie al telefono cercava di non far trapelare l’ansia. Era andata a stare da Silvia. Stava bene, gli aveva detto con la voce triste, e lui non doveva preoccuparsi, doveva pensare solo alla figlia. Desiderò che fosse lì con lui ad aiutarlo, a mettersi tra lui e la figlia come sempre. Ebbe paura dei giorni che l’aspettavano.

Chiuse tutte le persiane del salotto. Tornò a sedersi in poltrona. Prese il libro appoggiato a terra. Federica dormiva sul divano. Non aveva mangiato, si addormentava continuamente e la vedeva sussultare nel sonno. Ogni tanto si svegliava di soprassalto e lo cercava con gli occhi. Forte aveva preso un libro tra quelli del salotto: libri di vacanze, letti o lasciati a metà sulla spiaggia a sporcarsi di sabbia e salsedine. Strani libri messi insieme dal caso, portati da ognuno di loro e dimenticati lì. Favole, libri gialli, volumi strani, alcuni interi, altri fatti a pezzi, altri ancora senza copertina, con le pagine strappate o incartapecorite dall’acqua di mare; pagine senza ordine né senso, allineate come in una bancarella d’occasioni.

Per un po’ con ostinazione era andato incontro con gli occhi alle righe. Ma la mente si fermava sulle singole parole, non le associava. Così aveva rinunciato a leggerle e, fissi gli occhi sulla copertina, si era dato a pensieri senza scopo. Non era nella sua natura. La maggioranza delle persone era preda di confuse teorie e irrazionalità. Per capire bisognava non essere loro complici.

“Però capire è anche essere complici,” pensò subito per l’abitudine di contraddire ogni sua affermazione e verificarne il senso con il contrario. “Vero anche questo. Ma capire è soprattutto possibilità di giudicare criticamente, con distacco. Dunque capire è essenzialmente non essere complici. Esempio: se non si vogliono dittature non bisogna mai essere sedotti dalle loro manifestazioni esteriori. Niente commozioni alle marcette militari. Niente pelle d’oca alle note della marcia nuziale che accompagna la figlia del dittatore all’altare. Giudicare è non essere sedotti e complici.”

Pensò a molti momenti della sua vita in cui gli era stato facile capire e giudicare una situazione meglio degli altri, tenerla sotto controllo senza lasciarsi invischiare.

“Però se non ci si è mai commossi alle parate militari non si può capire il fascino che esercitano sugli altri. Esatto. Anche questo, come il contrario. Capire chi ammazza è avere ammazzato. Non esageriamo. È avere pensato una volta di farlo. Fece propri i peccati del mondo e li tolse. Non fattibile.” Sorrise in silenzio.

Il libro gli scivolò a terra. Federica nel sonno tese le gambe fino al bordo del divano, scoprì a metà il viso nascosto dal cuscino.

“Non può aspettare un bambino. Ne avrebbe parlato. Se fosse vero? E perché lo avrebbe nascosto? Una soluzione si sarebbe trovata.” Impietrì pensando a qualcuno che lei forse aveva nascosto. Chi poteva essere quello sconosciuto di cui Federica non aveva parlato?

“Non può essere.

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