Confusione 3 by Elizabeth Jane Howard

Confusione 3 by Elizabeth Jane Howard

autore:Elizabeth Jane Howard
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2016-09-14T22:00:00+00:00


3 Come vi piace, Atto II, Scena VII, trad. it. di Carlo Alberto Corsi e Nemi D’Agostino, Garzanti, Milano, 1990.

La famiglia

Dicembre 1943

«Caro! Questo è il tuo unico paio di pantaloni?».

«Più o meno. Ho le brache da lavoro».

«Ma li hai da una vita! Ti vanno corti di una quindicina di centimetri».

Christopher si guardò le gambe e vide il tratto di pelle nuda fra l’orlo dei pantaloni e il bordo dei calzini – che erano così pieni di buchi che poteva solo sperare che sua madre non ci facesse caso – e poi le scarpe, scomode, vecchie, consunte e ormai troppo piccole di diverse misure.

«Sono un po’ corti», disse sperando di superare il problema con un atteggiamento conciliante.

«Non puoi andare al matrimonio di Nora vestito così! Anche la giacca ti va corta di maniche».

«Questo mi succede sempre», replicò lui con pazienza.

«Dunque, ormai non facciamo in tempo a comprare niente. Vado a vedere se Hugh ha qualcosa da prestarti. È alto più o meno come te». Ma di certo non altrettanto magro, pensò Jessica mentre andava di sotto a cercare.

Erano a casa di Hugh, che l’aveva generosamente messa a disposizione della famiglia Castle (adesso che Polly e Clary si erano trasferite da Louise) per la sera precedente alle nozze. Era presente tutta la famiglia a eccezione di Raymond, che aveva telefonato per dire che non riusciva a raggiungerli per la notte ma avrebbe preso il primo treno del mattino. Angela non era ancora arrivata, ma aveva promesso che sarebbe stata presente alla cena di famiglia organizzata anch’essa dal buon Hugh. Era stato un vero angelo, perché su Villy di certo non poteva fare nessun affidamento. Nutriva il sospetto che fosse stata proprio Villy a suggerire a Raymond di adottare la linea dura perché lasciasse Londra e tornasse a Frensham. La scusa che la casa serviva a Louise le era parsa ridicola: Michael Hadleigh era ricco abbastanza da affittare o addirittura comprare una casa per Louise, e di certo non aveva bisogno di casa Rydal, che era di proprietà comune a lei e a Villy. Raymond ci aveva messo del suo facendole notare che non poteva badare a due case contemporaneamente. Jessica aveva anche avuto il dubbio, durante un alterco telefonico con lui, che a Raymond fosse giunta all’orecchio qualcosa su Lorenzo, ma proprio non riusciva a immaginare come: erano stati sempre molto attenti, almeno così le sembrava, anche se Lorenzo non aveva avuto cuore di bruciare le sue amate lettere, le aveva detto. Dopo averlo saputo, Jessica aveva cominciato a fare maggiore attenzione a quello che scriveva e a nascondere i biglietti di lui, che non scriveva mai più di qualche frase, nello scomparto segreto della sua scatola da cucito. Da quando si era trasferita a Frensham, passava molte ore in treno per andare e tornare da Londra, ma adesso le cose si sarebbero complicate, dato che Nora e suo marito sarebbero venuti a stare da lei, e Nora progettava di trasformare la loro dimora in una specie di casa di cura. Forse,



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