CORTO VIAGGIO SENTIMENTALE by Italo Svevo

CORTO VIAGGIO SENTIMENTALE by Italo Svevo

autore:Italo Svevo [Svevo, Italo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: www.libricom.it
pubblicato: 2011-07-24T20:38:55.670249+00:00


“Pioverà” mormorò l’ispettore di malumore.

“Non sempre piove quando il cielo ha quest'aspetto, denso e nero, con propaggini luminose” disse il signor Aghios, tentando di ridare il buonumore all'ispettore o forse per incoraggiarlo ad andarsene, come se la pioggia avesse potuto indurlo a fermarsi nel treno.

Infatti l'ispettore parve contento. “Lei se ne intende del tempo” e per la prima volta guardò il signor Aghios con grande rispetto.

“Non tanto!” disse il signor Aghios con modestia. “Però osservai spesso che il sole, al momento di partire, s'ammanta, quasi volesse nascondervici, di dense nubi che poi, quando non vi è più bisogno di loro, spariscono.”

Il signor ispettore fece tre cose in una volta: Sbadigliò, sorrise e disse: “Poeta”. Soltanto che la “e” di poeta divenne una “a” larga come quella bocca.

E quando l'ispettore dopo un breve saluto partì, il signor Aghios pensò che il maggior frutto del suo viaggio era la scoperta di essere un poeta.

Allora, da Padova a Mestre, fu la piena libertà. Il biondino nel cantuccio continuava a dormire e così il signor Aghios ebbe, per essersi staccato dal signor ispettore, lo stesso senso di libertà come quando s'era staccato dalla moglie. E questa libertà si precisò in parecchie osservazioni. Su un campo vide lavorare insieme un uomo e una donna. Non vide che una fisonomia sorridente di giovine donna, perché la corsa del treno non gli diede il tempo di vedere anche l'uomo. Potevano essere brutti o belli, ciò non importava. Non si poteva essere sicuri se erano sposati. Quello che era certo, era che lavoravano insieme, ma che si amavano o meglio che formavano quella società sessuale in origine, che doveva degenerare in una società d'interessi abbracciante il campo su cui lavoravano e la casetta, molto lontana forse, dove dormivano. Che truffa colossale! Venivano presi con dolcezza, avvolti nel loro proprio calore naturale e coperti di catene senza che se ne avvedessero. Se il signor Aghios non si fosse trovato in viaggio, dei due che lavoravano cantando sul campo non avrebbe osservato altro che l'aspetto della donna, per compiangere o invidiare il marito. Anche lui, coperto da catene, non sapeva vedere più in là del naso, mentre ora, in viaggio, assurgeva fino a vedere nel destino dell'uomo quello di tutti gli animali domestici. I polli non venivano mica trattati brutalmente. Anzi, veniva propinato loro il cibo che meglio loro si confaceva. Il male era che ad un dato momento venivano sgozzati.

Ed una seconda, benché orribile visione diede ancora la prova dell'altezza del pensiero del signor Aghios. Una donna vecchia, molto grassa, faceva da cantoniera poco prima di Mestre. Pareva che il petto, molto grosso, le rendesse difficile di stare eretta. E il signor Aghios seppe indignarsi di quello che gli parve la massima ingiustizia fra le tante che facevano le leggi di questo mondo. Gli organi sessuali secondari della donna, le piante più deliziose del mondo, troppo spesso degeneravano in modo da torturare coloro cui non servivano più. Ed il signor Aghios ricordò che. poco prima di partire, aveva visto una cosa simile ed era passato oltre mormorando: “Ammazzarla!”.



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