Così è La Vita by Concita de Gregorio

Così è La Vita by Concita de Gregorio

autore:Concita de Gregorio [De Gregorio, Concita]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788806205843
Google: 6B4EtwAACAAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2011-08-14T22:00:00+00:00


12. I CONTI IN SOSPESO.

Tu devi amarmi restando lontana.

Per essere amata restando vicina.

Conosco Alberto in un’enoteca. In società con un coetaneo importa e vende vini italiani, qui nella capitale europea dove vive. Ha poco più di trent’anni. Viso rotondo e sorridente, capelli neri, grandi occhi luminosi e scuri. Porta una camicia di tela cruda senza collo abbottonata fino in cima – come certi missionari, penso – e sandali di cuoio. Assaggiamo qualche vino, me ne parla come se avesse piantato lui quelle vigne, mi racconta dove crescono e con che luce, com’è il terreno, chi sono le persone che lo curano, come si chiamano di nome. Vuol sapere le ultime da casa, poi: parliamo dell’Italia, ridiamo molto con quel retrogusto di amarezza, una nota ruvida nel calice speziato. Al momento del congedo mi lascia il suo biglietto da visita. Nome e cognome, telefono. Per strada lo volto, sul retro c’è scritto: «Accompagnamento alla morte».

Viene a trovarmi una domenica pomeriggio, la città silenziosa. Porta una camicia simile a quella di quel giorno, però colorata. È un piacere per lui passare un paio d’ore con me, mi dice. «Del resto il programma di oggi era pulire la casa. Raccontarti il mio lavoro mi sembra molto più piacevole». Gli occhi ridono sempre.

Sto leggendo un po’ di letteratura scientifica, comincio io mentre preparo un caffè: storie di medici e accademici che raccontano della loro esperienza in terapia intensiva coi malati in coma. Sono rimasta molto impressionata da quell’articolo pubblicato negli Stati Uniti sull’uomo che al risveglio sapeva con esattezza cosa avessero fatto le infermiere durante la sua incoscienza, tipo dove avessero messo la sua dentiera che non si trovava più. «Ah, certo. Quindi hai letto anche Elisabeth Kübler-Ross». Qualcosa. «Be’ di certo hai visto Hereafter, il film di Eastwood. Be’, lei è quella dottoressa svizzera da cui va la giornalista sopravvissuta allo tsunami. Sai la giornalista che vuole scrivere il libro su cosa le sia successo quando è morta annegata e poi si è ritrovata viva, invece? Quella a cui nessun editore vuol pubblicare il libro perché pensano che sia diventata matta? Quella. A un certo punto, se ti ricordi, va in Svizzera a parlare con una dottoressa che lavora coi malati terminali. Anche l’attrice è svizzera, si chiama Marthe Keller, se non l’hai mai vista vai a cercare Fedora, di Billy Wilder. Insomma Elisabeth Ross era un medico, una scienziata che ha accompagnato alla morte ventimila persone nel suo ospedale. Ventimila, capisci? Altro che dentiera! C’è un suo libro in cui raccoglie le storie che raccontano i malati usciti dal coma. Mi ricordo della donna cieca che le aveva descritto forma e colori della collana che la dottoressa portava sotto il camice. I muti dicevano di aver parlato, i malati di sclerosi multipla di aver ballato. Un bambino di aver camminato sulle pareti e sul tetto come se fosse in un videogioco. Sono storie che pongono domande e non danno risposte. Fatti, semplicemente fatti. Solo che è Così raro che qualcuno li osservi per tanto tempo, una vita intera, e poi li esponga tutti insieme.



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